Fiat justitia pereat mundus. Che si faccia giustizia a costo che il mondo vada a rotoli. Tradotto suona così un famoso detto della civiltà romana. E noi facciamo lo stesso. Mettiamo in evidenza una situazione che forse qualcuno non vuole divulgare troppo. La totale assenza della Pro Loco ad Altopascio. Argomento che anche lo stesso sindaco Marchetti, demiurgo della politica, ha fatto fatica a spiegare nell’ultimo consiglio comunale. La realtà , cari lettori, è la seguente. Da una dozzina d’anni questa associazione non esiste. Non c’è una sede, nessuna traccia di un direttivo. Il presidente ha altre attività e, correttamente, ha più volte fornito la sua disponibilità a passare la mano. Sotto il profilo teorico la Pro Loco organizza una manifestazione all’anno o giù di lì: la selezione di Miss Italia a luglio. Stop. A Montecarlo, 4000 abitanti, tanto per rimanere vicini, la Pro Loco, in stretta sinergia con il municipio, allestisce quasi tutti gli eventi del paesino fondato da Carlo IV di Boemia. La sede è in via Roma, si sa quando si riunisce, si conoscono i consiglieri, il presidente è il vicesindaco Federico Carrara. Chiaro? All’ombra della Smarrita invece è una entità metafisica, impalpabile. Se consideriamo, infine, che le elezioni per il rinnovo del Magistrato della Misericordia sono dovuti intervenire i carabinieri, abbiamo una fotografia abbastanza precisa del mondo del volontariato ad Altopascio. Pur con le eccezioni dei vari Fratres (che operano benissimo) e comitati paesani che riescono ogni anno a proporre le sagre. Il motivo della crisi? La vocazione. Oggi nessuno è disposto più ad impegnarsi per quello che un tempo era il proprio paese. Ricordo da ragazzo la Pro Loco del professor Bertelli, i corteggi storici. Tempi andati. Del resto, anche di altopascesi ne sono rimasti davvero pochi, nonostante i 15 mila abitanti.
Massimo Stefanini