Nuvole scure all’orizzonte per l’azienda Zanchetta di Montecarlo. Entro il 15 marzo si ventila l’ipotesi del trasferimento della produzione e dell’amministrazione a Bologna, con trasferimento obbligato per 37 lavoratori. La Fiom Cgil di Lucca teme la chiusura totale dello stabilimento di Montecarlo e organizza 8 ore di sciopero con un presidio previsto per domani (quando ci sarà l’incontro con l’impresa in sede istituzionale) di fronte a palazzo Ducale. In un comunicato a firma del segretario generale Massimo Braccini, si esprime preoccupazione: “Avevamo manifestato la nostra assoluta contrarietà a questa decisione che avrebbe portato alla fine della fabbrica montecarlese, con l’impegno ad avviare una trattativa, dando la disponibilità a verificare gli equilibri occupazionali, purché vi fosse la garanzia della salvaguardia dell’insediamento sul territorio. Ma abbiamo ricevuto una comunicazione – prosegue Braccini – dove ci è stato detto che la ditta intende proseguire sulla strada annunciata dei trasferimenti e che, entro un anno saranno spostati anche gli ulteriori addetti. La Zanchetta venne acquisita nell’aprile 2007 dal gruppo Ima di Bologna che, grazie a questa operazione riteneva di rafforzare la presenza nel segmento del trattamento delle polveri farmaceutiche e, grazie a questo passaggio, incorporava nel gruppo uno dei maggiori concorrenti nella produzione di macchine per la movimentazione e granulazione delle polveri farmaceutiche. Pensiamo – conclude la nota, – che un’azienda non possa scomparire dal territorio nel giro di pochi anni dopo aver annunciato investimenti e sviluppo anche se comprendiamo il periodo di flessione produttiva e di perdite economicheâ€. Ma il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, (nella foto) il quale ha confermato la sua presenza al sit-in di domattina, ribatte: “Ad ottobre era stato lanciato un piano di riordino per poter superare la fase critica, ma fu bocciato da una parte di sindacati. L’amministrazione comunque seguirà da vicino la questioneâ€.