Centoventicinque profughi sbarcati stamattina a Genova da Lampedusa. A bordo di 3 pullman portati nei centri ed alloggi messi a disposizione in otto comuni e cinque province diverse, secondo il modello di accoglienza diffusa, senza tendopoli e fili spi nati, gia’ testato con i tunisini accolti un mese e mezzo fa in Toscana.
Centoventicinque uomini, donne e bambini, si legge in una nota della Regione Toscana, che hanno richiesto asilo perchè profughi in fuga da luoghi di guerra, sono partiti dalla Libia, come gli altri 277 profughi finora accolti dal 3 maggio, a cui si aggiungono sessanta tunisini rimasti nei centri – ventidue ne erano stati allestiti – tra gli oltre cinquecento arrivati ad aprile. Tutti e quattrocento in Libia lavoravano e a volte ci vivevano da parecchi anni: qualcuno guadagnava bene, altri si arrangiavano. Poi e’ arrivata la guerra e cosi’ c’e’ chi e’ scappato e chi e’ stato costretto a scappare, portato a forza sui barconi dalla polizia di Gheddafi senza neppure sapere quale sarebbe stata la sua destinazione. Le destinazioni dei profughi sono differenti infatti il “modello toscano” non vuole creare ghetti ma praticare una accoglienza umana e dignitosa per tutti. Diversi i profughi destinati ad essere accolti a Lucca e provincia, infatti un pullman diretto a Massarosa e a Bagni di Lucca ha già portato  sedici uomini, in una struttura della diocesi altri pare siano in arrivo a Capannori, Altopascio e Montecarlo. Un altro pullman invece è diretto a Podenzana (MS), dove in due diversi hotel hanno trovato rifugio in ventuno e quattordici, uomini ancora. A Prato, ospiti anche li’ di una struttura messa a disposizione dalla diocesi a Cerreto, sono quattordici: una coppia del Burkina Faso con una bimba di sette mesi, un’altra coppia di nigeriani, nove ragazzi. In diciassette hanno trovato alloggio a Gerfalco nel comune di Montieri (Gr), in una struttura della fondazione S.Anna. Ma prima hanno fatto tappa a Mass a Marittima, dove c’era un presidio sanitario e dove sono arrivati dopo le sei del pomeriggio. In quindici sono stati accompagnati a Villa Morazzana, un albergo ed ostello delal gioventu’ sulle colline che salgono verso Montenero. Due coppie alloggeranno all’eremo di Calomini a Vergemoli (LU) e altrettante al Centro infanzia Adolescenza e Famiglia di Fornovolasco, nello stesso comune.
Tutto il territorio regionale toscano metterà a disposizione strutture e personale in modo che i profughi possano costruirsi rapidamente un presente che gli renda indipendenti.
In Toscana l’accoglienza è “diffusa”
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