Il ministro della salute, Ferruccio Fazio, ha deciso di farsi il test quantiferon per vedere l’eventuale positività al test, poi riscontrata.
Non aveva mai fatto il test precedentemente, ma era quasi sicuro di averla contratta. In quanto medico ha sempre frequentato ambienti ospedalieri, era impossibile che non fosse entrato in contatto con il batterio. La Tbc, o Tisi, per quanto possa far paura, è molto diffusa, Fazio ha parlato di un 12% tra la popolazione e di una percentuale, secondo lui, molto più alta tra i medici.
Essere entrati in contatto con il batterio (Mycobacterium tuberculosis) non significa essere malati. Il ministro precisa che in Italia c’è un caso di malattia ogni 2mila test che risultano positivi.
Queste percentuali fanno capire quanto sia rara la trasformazione in malattia. Molti, probabilmente, saranno positivi senza neanche saperlo.
Nel caso dei neonati del policlinico Gemelli è giustissimo che si accertino le responsabilità di chi ha permesso un tale contagio, infatti ci sono le indagini tuttora in corso, e già 7 persone hanno ricevuto un avviso di garanzia, ma è bene chiarire che i neonati sono stati seguiti da subito, limitando enormemente i danni.
Infatti la Tbc, o tisi, presa in tempo, non provoca danni, questo grazie alla lentezza nel replicarsi del batterio responsabile, il Mycobacterium tuberculosis, che si divide in media ogni 16-20 0re, le statistiche dicono che 1/3 della popolazione mondiale ne è affetta, spesso da forme latenti, senza sintomi e solo 1 su 10 diventerà malattia effettiva, solo non curandola potrà essere mortale.
Detto questo, nessuna giustificazione nei confronti dell’ospedale, e di chi ha sbagliato. Dovranno rispondere, una volta accertati i colpevoli, di epidemia colposa e lesioni colpose.
Il ministro Fazio spiega di aver effettuato il test per cercare di tranquilizzare i genitori dei neonati, e non è l’unica cosa che ha fatto. Il sito del ministero della salute è in aggiornamento, e dalla prossima settimana sarà consultabile per avere informazioni più dettagliate riguardo il contagio, i farmaci e i pericoli cui si va incontro. Potranno essere poste tutte le domande che gli utenti vorranno, le risposte verranno date da personale qualificato.
Ha tenuto anche un incontro con gli infettivologi, che l’hanno ulteriormente rassicurato sui pericoli che potrebbero correre i bambini. Sicuramente, dopo un caso di tale gravità e rarità (solo 3 precedenti al mondo), è necessario rivedere le linee guida, intensificando i controlli per il personale della neonatologia e mettendolo, come sicurezza, al pari di reparti come quello delle malattie infettive e oncoematologia. Questo quanto ulteriormente precisato dal ministro Fazio.