La Cassazione si è pronunciata in merito alla richiesta di remissione del processo per incompatibilità ambientale, fatta dai difensori di Sabrina Misseri.
La richiesta portava, come motivazione principale, il fatto che l’opinione pubblica, ed i media in generale, avessero già giudicato colpevole Sabrina Misseri. Venne fatta durante l’udienza preliminare. Alla richiesta di Franco Coppi, uno dei sui difensori, si sono poi accodati tutti gli altri difensori degli imputati, ben 13, che sono: Sabrina e Cosima come esecutrici materiali ( le accuse precise sono di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere), Michele Misseri per aver soppresso il cadavere della nipotina con la complicità di Carmine Misseri e Cosimo Cosma (fratello e nipote di Michele), 4 avvocati:
Vito Junior Russo per favoreggiamento e soppressione di atti, ex difensore di Sabrina Misseri.
Emilia Velletri, moglie di Russo , ex difensore di Sabrina, per soppressione di atti.
Gianluca Mongelli per favoreggiamento personale insieme a Russo.
L’avvocato Francesco De Cristofaro, ex difensore di Michele Misseri, per infedele patrocinio; nello specifico sembra che, sotto pressione di Cosima, sia stato proprio lui a far cambiare versione a Michele, facendogli ritrattare le accuse contro Sabrina.
Oltre a loro ci sono altre persone accusate di favoreggiamento, tra cui Giovanni Buccolieri, il fioraio, che raccontò di aver visto il sequestro di Sarah ad opera di Cosima e, pare, della figlia Sabrina, per poi smentire dicendo che era un sogno.
Dopo la sentenza, il legale della famiglia Scazzi, Valter Biscotti, ha commentato che “I giudici di Taranto sono, e saranno, sereni nel giudicare. Una decisione dovuta, in quanto non c’era nessuna argomentazione giuridica o tecnica tale da determinare lo spostamento del processo a Potenza”.
La famiglia Scazzi, insieme all’ex badante, Maria Ecaterina Pantir, ( Sabrina è accusata anche di calunnia nei confronti della Pantir), si è costituita parte civile nei procedimenti in Cassazione.
Arrivati a questo punto, il procedimento può proseguire. La camera di Consiglio verrà aperta domani dal gup di Taranto e deciderà la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli imputati.
Insieme al deposito della decisione della Cassazione ripartono i termini di custodia cautelare per Sabrina e Cosima. Per Cosima non ci sono urgenze di scadenza, per Sabrina si avvicina sempre di più la possibilità di essere liberata grazie alla scadenza dei termini, che avverrà il 27 novembre. Si trova in carcere dal 15 ottobre 2010. Entro il 27 novembre, il gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, dovrà aver preso una decisione.
L’unico commento fatto da Sabrina, di cui siamo a conoscenza, subito dopo il giudizio di Cassazione è stato: “Mi sento come Amanda, in carcere da innocente”.
Speriamo solo che alla famiglia Scazzi non succeda come alla famglia Kercher, di non avere giustizia.