L’intelligenza si misura anche con la capacità di cambiare, quando necessario. Lo sosteneva Einstein. Figuriamoci di lasciare il proprio ruolo. Per questo il gesto di Mario Sarti di dare spazio ai giovani ha dimostrato l’intelligenza di questo leader anomalo, sempre sulle barricate, per decenni all’opposizione quasi da solo, solo per brevissimi sprazzi in maggioranza (nel 1997 per un paio d’anni). Il gesto di passare il testimone alla promettente Sara D’Ambrosio è tipica di Sarti. Finalmente candidato a sindaco da un centrosinistra spesso miope nello scegliere i candidati da opporre al detentore del fill rouge politico locale, Marchetti, in particolare con Pasquini proprio nel 1997 (fu così che Marchetti vinse con il 75 per cento dei consensi) e di Rosanna Moroni nel 2001. Mario ha già dichiarato che nel 2016 lascerà la politica, a fine legislatura, magari si dedicherà alla pesca, suo rilassante hobby. C’è chi, ad onta dell’anzianità con varie maglie, ancora cerca di occupare poltrone, a Sarti va dato il merito di aver capito il momento di dire basta. Socialista doc, forse avrebbe meritato maggiore considerazione anche da parte dei Soloni dei vari partiti della sinistra. Genuino e schietto, non ha mai combattuto con le armi machiavelliche ma con quelle della sincerità . Il tempo è volato, tre decenni, dal 1986-87 prima in maggioranza, poi in minoranza, fondò il Gis, Gruppo Indipendente della Sinistra. I duelli dialettici con il sindaco hanno fatto epoca, soprattutto in consiglio comunale. Malgrado una viscerale rivalità con “Baffone†non ha mai voluto assecondare una politica a livello personale, con attacchi all’individuo, ma sui concetti e sui contenuti. Non politically correct, ma di estrema onestà intellettuale e di correttezza quella sì, a livello generale. Il suo contributo rimarrà scolpito nella storia del consiglio del Tau. D’Ambrosio, Toci e anche Bicocchi, da taluni indicato come candidato a sindaco per il 2016, dovranno abbeverarsi all’esperienza, valore aggiunto in politica. Intanto spuntano ipotesi di nuove formazioni politiche, come Toscana In, associazione politica trasversale.
Mario Sarti lascia il ruolo di capogruppo e a fine mandato abbandonerà la politica. Gesti da vero leader
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Comments (2)
danielasays:
3 November 2014 at 11:42Concordo pienamente con l’articolo. Oggi l’onestà di qualsiasi genere è una merce rara. Mario è senz’altro portatore sano di questo “virus”, che come si può facilmente riscontrare non paga in termini economici ma senz’altro in termini umani. La politica e i politici dovrebbero rappresentare sempre i migliori sentimenti ed essere i migliori esponenti che la società esprime. Purtroppo non è quasi mai così. Comunque sono contenta di avere conosciuto un appartenente a questa razza in via di estinzione.
Daniela Di Trio
mario sartisays:
3 November 2014 at 13:01Ringrazio chi ha scritto questo articolo,evidentemente mi conosce bene,e conosce bene il mio operato.ma tutta questa considerazione.voglio esprimere un mio pensiero.fare politica deve essere una buona cosa e va fatta come una missione o meglio come volontariato.e non come purtroppo accade,come interesse proprio o di amici addentellati. ed è giusto fare spazio ad altri,in particolare modo quando si è fatto 2 legislature in posti di comando,invece di sostare in giunta per poi riprendere il comando Ma é anche vero Che ognuno ha la sua coscienza.