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Anche uno studente altopascese tra gli indagati per l’inchiesta Sex ting

conf stampa operazione sextingC’è anche uno studente altopascese tra i venti iscritti nel registro degli indagati della Procura dei Minori e di quella distrettuale di Catania, in base all’operazione della polizia postale della città etnea denominata “Sexting”. Tutto è nato dalla denuncia dei genitori di una ragazzina minorenne siciliana: il padre e la madre avevano scoperto che aveva fotografato parti del suo corpo, postandole attraverso WhatsApp, ad un amico maggiorenne che l’aveva convinta ad inviargli le immagini e che dovrà rispondere anche di violenza privata perché era arrivato a minacciare la giovane di mandargli altri clic osè. I genitori, attraverso la consulenza dell’associazione Meter, si sono rivolti alle forze dell’ordine. Le indagini, coordinate dal pm Caterina Aiello e dalla collega Silvia Vassallo (per la Procura pubblico ministero Marisa Scavo), sono durate 12 mesi circa. Lunghe e complesse. Con l’esame dello scambio di foto su piattaforme social e scoprendo reati connessi alla pedopornografia minorile e all’adescamento. 20 le persone indagate in varie zone d’Italia, nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa, Palermo, Caltanissetta, Reggio Calabria, Potenza, Avellino, Roma, Reggio Emilia, Milano, Torino, Cuneo, Treviso, Venezia e Lucca appunto