Lucca –
GARFAGNANA – L’Oasi del Balzo Nero, in Alta Garfagnana, è uno dei territori più selvaggi e naturalisticamente protetti della nostra Provincia. Infatti, oltre ad essere Oasi di Protezione Faunistica, è classificata come sito di interesse regionale (SIR) e sito di interesse comunitario (SIC), proprio a dimostrazione e riconoscimento delle particolarità vegetali e faunistiche presenti.
Un lembo di territorio di così alta valenza ambientale era purtroppo frequentato, oltre che da escursionisti e naturalisti, anche da bracconieri senza scrupoli che erano certi di fare un ricco e facile bottino uccidendo gli ungulati presenti al suo interno. Questa informazione era giunta da tempo agli Uffici del Gruppo Carabinieri Forestale di Lucca, che aveva predisposto specifici servizi, avvalendosi del personale del Comando Stazione di Bagni di Lucca competente per territorio. Questi ultimi si sono prodigati per mesi in servizi specifici, spesso svolti in ore notturne, dissimulando la propria identità , con lunghi avvicinamenti a piedi, ma sempre senza successo. Questo a causa delle particolarità morfologiche del territorio, molto impervi, scosceso e con poche vie di accesso facilmente controllabili da vedette appostate che, ad ogni movimento sospetto, lanciavano l’allarme e  si dileguavano nei sentieri del bosco.
Constatato ciò i Carabinieri Forestali di Bagni di Lucca decidevano di cambiare strategia e, avvalendosi di mezzi e tecnologie evolute,disponevano in luoghi strategici, scelti in base a specifici appostamenti, una serie di telecamere di controllo, accuratamente celate nella vegetazione. I bracconieri, rinfrancati nella loro impunità , continuavano nella loro attività e così facendo sono stati più volte inquadrati dagli obiettivi nascosti in inequivocabili atteggiamenti di caccia. Una volta recuperate le telecamere e osservate le immagini i carabinieri forestali hanno intrapreso un’ancora più ardua operazione che mirava a dare un nome e cognome a dei volti sconosciuti, sicuramente responsabili di un reato.
Grazie ad attente e minuziosi attività informative, a banche dati esistenti e ad un’attività di confronto con immagini già in possesso, gli uomini del Comando Stazione sono riusciti ad identificare ben sei persone, tutti maschi, italiani, in parte residenti in località vicine e in parte più lontane, ma sempre in provincia di Lucca.
A tutti  è stato notificato un avviso di presentarsi in caserma dove sono stati formalmente riconosciuti e successivamente denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di caccia abusiva all’interno dell’oasi di protezione, in base alla L. 157/92 art. 21 c. 1. Oltre alla denuncia penale ai trasgressori verrà valutata l’ipotesi del ritiro della licenza di caccia e del porto d’armi.
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Fonte Verde Azzurro