“E’ inaccettabile il rincaro bollette Publiacqua del 10% per tutti i nuclei familiari, grazie alle decisioni deliberate nell’ottobre scorso dall’Autorità Idrica Toscana e nel silenzio totale del sindaco Nardella e degli altri dell’area Firenze-Prato-Pistoiaâ€. E’ l’accusa di Miriam Amato, consigliera comunale di Alternativa Libera, durante la conferenza stampa tenuta stamani insieme a due esponenti del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Rossella Michelozzi e Rossana Crocini. “Anche i 50 milioni di investimenti straordinari per la manutenzione e i 40 milioni per il telecontrollo chiesti dal sindaco dopo la voragine del lungarno Torrigiani – rincara la consigliera – ricadranno nelle bollette degli utenti di Publiacqua, come se già le tariffe non fossero fra le più alte in Italia, ma intanto l’amministrazione ha incassato i proventi del 2015, aumentati e portati a oltre 4 milioni di euro dei 18,5 milioni divisi fra tutti gli azionisti, Comuni e privatiâ€.
Secondo Amato e gli esponenti del Forum, le bollette inviate a conguaglio da Publiacqua contengono oltre al ricalcolo della tariffa, motivo della loro emissione, anche un addebito stimato dei consumi di almeno 2 mesi e “sono accompagnate da un informativa straripante di cifre scritte in caratteri microscopici e di dubbia comprensione alla gran parte dei cittadiniâ€.
“I cittadini non vengono informati – afferma Amato – sulle due delibere approvate dalla A.I.T.(Autorità Idrica Toscana) il 5 ottobre scorso,delibere che comportano l’incremento tariffario di oltre il 10%. Con la prima, la n.27, viene modificata la struttura tariffaria – spiega la consigliera – nelle bollette non vi è più un’unica quota fissa ma tre, relative al servizio acquedotto, al servizio fognatura e a quello depurazione, e il peso sarà maggiore per le famiglie di uno o due componenti. Inoltre, variano gli scaglioni di consumo: da 4 (tariffa agevolata, tariffa base, prima eccedenza e seconda eccedenza) diventano 5, con l’aggiunta della terza eccedenza, con una notevole riduzione dei metri cubi in tariffa agevolata, solo 30 invece di 60. Con questo sistema – si indigna Amato – si va a colpire soprattutto le famiglie numerose, con 5 o 6 componenti, che consumano più acqua e che finiranno per pagare una quota di quasi 5 euro a metro cuboâ€. Con la seconda delibera, n.29, si modifica la percentuale di incremento della tariffa per il 2016 – spiega ancora la consigliera – ed è accaduto che i sindaci hanno approvato un incremento percentuale più basso, del 4%, rispetto a quello applicato da Publiacqua, del 7,5%, fin dal 1° gennaio 2016, grazie al precedente piano economico-finanziario varato dagli stessi Sindaci. Così la bolletta di conguaglio avrebbe dovuto essere più contenuta, addirittura a credito, perché si sarebbe dovuto restituire parte dell’incremento tariffario addebitato dall’inizio del 2016, il 7,5% contro il 4% approvato. Invece Publiacqua ha inviato le bollette di conguaglio, ma non ricalcolato la tariffa dal 1° gennaio 2016 e in un’unica soluzione – accusa Amato – Publiacqua ha effettuato conteggi partendo da date diverse per ogni utente e non è chiaro se la quota mancante verrà restituita e quandoâ€. “Quindi il conguaglio è da rivedere – concludono Amato, Michelozzi e Crocini – e gli utenti potrebbero contestare le fatture, così come previsto dalla carta dei servizi di Publiacqua, e chiedere un ricalcolo chiaro e preciso di quanto da loro effettivamente dovutoâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze