Trieste, 16 feb – “Queste masserizie, i mobili, le sedie, gli
oggetti della vita quotidiana parlano, dicono quelle parole che
per troppo tempo non sono state dette e questi silenzi sono
particolarmente assordanti”.
Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani dopo aver visitato oggi il Magazzino 18 del Porto
Vecchio di Trieste, dove sono raccolti gli oggetti che
testimoniano la vita quotidiana degli esuli istriani, fiumani e
dalmati.
Foto, mobili, macchine da cucire, fornelli, materassi,
fotografie, giocattoli, libri: tutto racconta i drammi di una
storia spezzata. Serracchiani li ha potuto vedere da vicino,
accompagnata dal presidente e dal direttore dell’Irci (Istituto
regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata) Franco
Degrassi e Piero Delbello, insieme con il presidente dell’Unione
degli Istriani Massimiliano Lacota.
“A pochi giorni dal Giorno del Ricordo – così Serracchiani -
l’emozione che ho provato qui nel Magazzino 18 è particolarmente
forte”. “E’ importante che la città di Trieste mantenga questo
luogo – ha aggiunto -, lo è per la Regione e per il Paese, per la
storia di tante famiglie che hanno perso tutto quello che
avevano”.
Il Magazzino 18, dove si adoperano volontari dell’Irci, contiene
qualche decina di migliaia di pezzi. “Se le masserizie venissero
distese – ha spiegato Delbello – occuperebbero tutta la piazza
dell’Unità d’Italia dal Municipio al mare”. Prima di lasciare il
Magazzino, assurto alla conoscenza nazionale e internazionale
grazie al celebre spettacolo teatrale di Simone Cristicchi,
Debora Serracchiani ha vergato un messaggio sul registro dei
visitatori: “Davvero emozionante. Grazie della visita e delle
parole non dette che qui si sentono, forti, urlate, commosse”.
ARC/PPH/EP
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia