“Il valore della testimonianza e dell’impegno a 10 anni dalla scomparsa di Carlo Montiâ€. Questo il titolo della commemorazione a cui questa mattina ha partecipato in rappresentanza del Comune di Firenze la presidente del Consiglio comunale Caterina Biti.
L’evento, organizzato da Unione Italiana Ciechi, Irifor e Club italiano del Braille, si è svolto nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia.
Presidente regionale dell’Unione Italiana ciechi, Carlo Monti, fiorentino, classe 1939, è stato maestro per intere generazioni di studenti e autore di numerose pubblicazioni filosofiche sul Seicento e Novecento italiano, e punto di riferimento politico e culturale per centinaia di non vedenti toscani.
Così lo ricordava all’indomani della scomparsa la giornalista Claudia Riconda su “La Repubblicaâ€: “Il primo a Firenze a rompere negli anni ‘ 50 la tradizione delle scuole speciali, obbligatorie per i ciechi fino al ’77: contro la legge, scelse di frequentare una scuola normale. Tutta la vita di Monti, e le sue battaglie, sono state una testimonianza di quella normalità : portare i non vedenti in mezzo agli altri è la sua eredità e il suo manifesto. Un cammino difficile, cominciato negli anni del dopoguerra in un’ Italia avara di diritti verso i disabili, e scossa dalla marcia dei ciechi a Roma del ’54, su cui Monti scrisse in seguito un appassionato saggio; e proseguito nel tempo con un impegno tenace e costante finalizzato a migliorare la vita dei non vedenti. Tra i progetti realizzati da Monti a Firenze, ci sono il centro per la rieducazione visiva in via Modigliani, il corso universitario per terapisti della riabilitazione non vedenti, e decine di altre iniziative, non ultime quelle legate alla Festa della Toscana del 2003, dedicata ai diversamente abili.
A distanza di anni riusciva ancora a riconoscerli quasi tutti, i suoi ex studenti: dalle loro voci. Ragazzi che in prima liceo entravano in classe terrorizzati da quel professore così severo, e che in terza finivano per adorarlo: per il carisma, l’ intelligenza, le lezioni di storia e filosofia che con lui diventavano lezioni di vita. Il professor Monti, una colonna del liceo Dante e del Machiavelli poi. Il non vedente che per trent’ anni ha insegnato ai vedenti a «vederci» meglio: ricordando loro di avere una testa e di usarlaâ€. (fdr)
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Fonte: Comune di Firenze