di Mauro Marras
Un festival delle culture e delle lingue della città raccoglierà in un unico palinsesto tutte le ricorrenze più importanti delle tante comunità linguistiche, religiose e culturali che convivono a Torino, allo scopo di farle emergere e di condividerle, per trasformarle in feste di tutta la città .
Lo ha annunciato l’assessore Marco Giusta in margine alle celebrazioni per la ricorrenza delle “Lettere patenti†organizzata giovedì scorso dalla Chiesa Valdese in piazza Castello. “Ogni comunità è invitata a ‘mettere in comune’ le proprie ricorrenze, sia laiche sia religiose, per trasformarle in occasioni di dialogo con gli altri cittadini e cittadine torinesi, favorendo così la conoscenza e il confronto, unici strumenti utili a superare le divisioni e a permettere a tutte e tutti di sentirsi parti integranti della Città â€, ha detto l’assessore alla Multiculturalità .
Come è avvenuto con la festa valdese, che ha riunito sotto la stessa bandiera altre associazioni e gruppi che si battono per i diritti civili, per il Capodanno cinese domenica scorsa, quando le sei associazioni di cittadine e cittadini cinesi hanno realizzato un’unica sfilata nel centro di Torino, o come capita da anni con la festa di chiusura del ramadan islamico, le comunità e l’Amministrazione possono unire le forze per realizzare un evento che possa diventare una festa di tutta la città .
Il Comune di Torino produrrà un palinsesto che comprenderà le ricorrenze citate, ma anche il Divali, la Giornata delle cultura ebraica, la Festa del Sacrificio islamica e le tante altre proposte da comunità residenti in città , se accetteranno di aderire all’iniziativa. È in prospettiva la costruzione di un evento finale che permetta l’incontro a tutte le comunità in un’unica grande festa della solidarietà .
Conclude Giusta: “Il palinsesto è in via di definizione e le comunità cittadine sono invitate a condividere questo importante sforzo comune, un’occasione di cittadinanza attiva che diffonde, attraverso la conoscenza, gli embrioni benefici della convivenza civileâ€.
Fonte: Comune di Torino