FIRENZE – “Il progetto Cares che viene presentato oggi mi sembra davvero un bel progetto e sono contenta che in questa prima fase sperimentale ci sia anche Careggi, dove l’esperienza è già partita. Assisterli sotto il profilo psicologico è un modo per stare concretamente vicini ai familiari delle vittime di incidenti stradali, non solo nei momenti immediatamente successivi all’incidente, ma anche dopo, quando cresce il rischio di sentirsi lasciati soli alle prese con un dolore che invece non li abbandona mai. Grazie all’associazione Lorenzo Guarnieri per lo stimolo iniziale che ha dato, e a tutti quanti hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto”.
E’ quanto ha detto stamani l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dall’associazione Lorenzo Guarnieri per presentare il progetto Cares, Pronto soccorso psicologico per la vittime di violenza. Erano con lei alla presentazione del progetto Stefano Guarnieri, dell’associazione Lorenzo Guarnieri; Umberto Guidoni, segretario della Fondazione Ania, sponsor del progetto; Annamaria Giannini, ordinario di psicologia applicata alla Sapienza di Roma e guida scientifica del progetto; Roberto Sgalla, Prefetto, direttore centrale delle specialità della Polizia stradale.
Cares è un progetto nazionale, stimolato dall’associazione Lorenzo Guarnieri, finanziato e realizzato dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale e con la collaborazione dell’Università La Sapienza di Roma, del Trauma Center for Refuges di Harvard e, per la Regione Toscana, in partnership con l’azienda ospedaliero universitaria di Careggi. La sperimentazione prevede un progetto pilota di un anno in quattro città italiane: Firenze, Roma, Milano, Campobasso.
“Questo impegno forte a sostegno delle vittime e degli operatori è un segno di grande sensibilità – ha detto ancora Stefania Saccardi – Con Careggi avevamo già cominciato ad avviarlo nel 2007, e sono davvero contenta che un’esperienza che abbiamo cominciato a Careggi si estenda in altre città e possa essere implementata. Le famiglie delle vittime si trovano coinvolte in un evento che sconvolgerà per sempre le loro vite. Sono anche loro vittime, persone che subiscono danni permanenti da questo evento, e che hanno bisogno di un intervento sanitario. E’ importante – ha aggiunto – lavorare sulla formazione degli operatori e sull’informazione. Per esempio, spiegare nelle scuole quali possono essere le conseguenze di una guida spericolata e irresponsabile, insegnare a sentirsi responsabili non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Perché la propria libertà trova un limite nella libertà e nella sicurezza degli altri”.
Il servizio, a Firenze, potrà essere attivato dalla Polizia Stradale, dalla Polizia Municipale e dal Pronto Soccorso di Careggi, attraverso un numero verde messo a disposizione dalla Fondazione ANIA che reperirà lo psicologo formato disponibile e lo contatterà per effettuare il servizio di Pronto Soccorso Psicologico alle Vittime dirette e indirette (familiari) di Violenza Stradale. Il costo del servizio sarà coperto dalla fondazione ANIA.
Un’iniziativa nuova per l’Italia, che aiuterà le vittime a sentirsi meno sole e potrà anche ridurre la probabilità che hanno le vittime di incorrere in patologie psichiatriche quali disturbi post-traumatici da stress, depressione maggiore e così via.
Se il servizio si dimostrerà efficace, utilizzato e economicamente sostenibile per le assicurazioni, l’idea è di estenderlo includendolo nella copertura delle RCA auto per tutta Italia.
Il progetto ad oggi ha già creato le Linee Guida per un Pronto Soccorso psicologico per le vittime di violenza stradale; formato 100 psicologi in 4 città (Milano, Firenze, Roma, Campobasso) e istituito convenzioni con gli Ospedali delle città pilota, fra i quali Careggi.
A Careggi, il CRRCR (Centro di riferimento regionale sulle ciritictà relazionali) diretto da Laura Belloni, date le molteplici esperienze sul tema dell’impatto psico-sociale degli incidenti stradali, svolgerà nell’ambito del progetto Ania Cares il coordinamento operativo.
Fonte: Regione Toscana