Trieste, 26 feb – “Il Friuli Venezia Giulia e’ stato apripista
a livello nazionale nel campo degli interventi sociali e in
particolare del sostegno al reddito. La Misura attiva di sostegno
al reddito, in vigore dal 2015 nella nostra regione, sta
dimostrando di essere uno strumento utile, capace di contemperare
diritti e doveri”. Lo ha affermato l’assessore regionale al
Welfare del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca,
commentando la proposta di introdurre in Italia strumenti per
aiutare i cittadini mentre sono fuori dal mondo del lavoro.
Per Telesca “che a livello nazionale si ragioni su qualcosa di
simile al MIA e’ uno sviluppo naturale delle politiche di welfare
rispetto ai nuovi bisogni che stanno venendo alla luce. So che la
presidente Serracchiani ha portato a Roma l’esempio degli
esperimenti fatti in regione”.
“La nostra legge non è meramente assistenzialista, perché -
spiega Telesca – stipula un patto con il cittadino, che assume
obblighi a fronte di benefici. E’ qualcosa di profondamente
diverso dal reddito di cittadinanza, che ha dei caratteri di
universalità e incondizionatezza tali da renderlo insostenibile
economicamente e potenzialmente iniquo”.
Il MIA ha l’intento di “integrare i redditi sotto la soglia di
poverta’; anche a chi non ha reddito. Ma deve condizionare questo
aiuto. Chi ne beneficia deve impegnarsi ad aumentare il proprio
reddito, a trovare lavoro, deve formarsi, non puo’ rifiutare
proposte di lavoro”. Così lo descrive Stefano Parisi, immaginando
uno strumento adeguato a livello nazionale: “assomiglia molto al
nostro”.
“E’ chiaro che dovremo attendere il precisarsi nei dettagli di
quanto sarà elaborato dal Governo ma da quanto apprendiamo oggi -
ha concluso Telesca – ci sembra che il FVG abbia fatto scuola”.
ARC/PPD/com
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia