FIRENZE – L’orizzonte è quello ormai concreto dell’Industria 4.0 e della trasformazione digitale sempre più spinta dei processi produttivi. Un orizzonte dove si intrecciano grandi opportunità di crescita, ma anche rischi da gestire, almeno nel medio periodo, per i futuri cambiamenti nel mercato del lavoro. E che richiede di combinare le politiche industriali, nazionali e locali, con le capacità creative e di innovazione del sistema di ricerca pubblico.
Proprio a questa necessità di raccordo risponde il Protocollo di intesa, firmato nell’ambito della manifestazione “Toscana Tech”, dalla Regione con l’Irpet, le Università toscane e i principali Enti di ricerca presenti sul territorio. L’obiettivo è quello di promuovere il coordinamento delle attività della Regione a sostegno delle imprese, previste dalla Piattaforma regionale su Industria 4.0 in relazione anche al Piano nazionale presentato dal Governo, con quelle del sistema pubblico di ricerca.
Grazie a questo accordo sarà più più facile l’incontro e lo scambio tra le aziende, soprattutto le PMI (a partire da 550 imprese già impegnate ad applicare le tecnologie di industria 4.0), e 180 laboratori di Università e Enti e organismi nazionali di ricerca presenti in Toscana. Gli ambiti applicativi potranno spaziare dalla digitalizzazione interna delle imprese all’internet delle cose, al cloud computing, ai big data, alla robotica, alla cyber-sicurezza, all’intelligenza artificiale, alla realtà aumentata, alla manifattura additiva o preventiva. In prospettiva l’approccio potrà essere esteso anche a genomica e medicina personalizzata, nonché all’agricoltura di precisione.
Cosa fa la Regione
L’Amministrazione regionale promuoverà e gestirà il monitoraggio del sistema delle competenze e dei risultati applicativi generati dagli organismi di ricerca in Toscana che riguardano, in particolare, il mondo dell’Industria 4.0, mettendo poi in campo azioni di “divulgazione e diffusione tecnologica” per promuoverne la conoscenza presso le imprese.
Insieme agli organismi di ricerca promuoverà gli strumenti di incentivazione a favore delle PMI previsti dai programmi di intervento regionali (ad esempio attivazione di borse per dottorati e assegni di ricerca per percorsi di alta formazione realizzati in collaborazione con il sistema produttivo).
Favorirà inoltre forme di alternanza fra alta formazione, ricerca e lavoro per facilitare l’integrazione di competenze diverse in linea con quanto richiesto dal nuovo paradigma produttivo.
Uno degli aspetti più rilevanti del Protocollo è la possibilItà di avvalersi delle competenze degli organismi di ricerca per migliorare la conoscenza dei fabbisogni, ma anche degli impatti di carattere sociale ed economico della diffusione del paradigma 4.0 presso le imprese, il sistema delle competenze ed il mondo del lavoro. In particolare, saranno organizzate anche giornate di visita delle imprese presso i laboratori di ricerca a cui sarà chiesto di indicare anche referenti continuativi nel tempo con cui sviluppare applicazioni varie.
Cosa fanno gli organismi di ricerca
Università e Enti forniranno alla Regione informazioni per una costante e aggiornata ricognizione delle competenze, delle infrastrutture e dei servizi di trasferimento (laboratori diricerca, laboratori di prove e test, dimostratori tecnologici). Le informazioni sui risultati delle ricerche connesse a temi e tecnologie di Industria 4.0 saranno rese disponibili per la promozione e diffusione dei risultati stessi. Metteranno inoltre a disposizione le proprie infrastrutture di trasferimento per azioni di divulgazione tecnologica in loco a favore delle imprese, con particolare attenzione alle PMI e alle start up innovative, coordinate attraverso dei cosiddetti competence center su scalare regionale corrispondenti ai principali ambiti tecnologici di industria 4.0.
Si occuperanno, ancora, di analizzare la rispondenza dell’offerta formativa universitaria ai profili di competenze richiesti da Industria 4.0. Previste anche attività di orientamento presso le scuole secondarie superiori sul tema di Industria 4.0 e sulle nuove professionalità richieste.
I firmatari
Insieme a Regione Toscana e Irpet hanno sottoscritto il protocollo le Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena; l’Università per stranieri di Siena; la Scuola normale superiore di Pisa; la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa; la Scuola IMT Alti studi di Lucca; il Cnr-Area di Firenze e Pisa; l’Istituto italiano di tecnologia; l’Istituto nazionale di fisica nucleare; l’Istituto nazionale di astrofisica; l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, l’E.N.E.A.
Coordinamento e durata
L’attuazione delle finalità del Protocollo e il monitoraggio delle azioni previste saranno curate da un coordinamento tecnico composto da un rappresentante per ogni soggetto firmatario. Il Protocollo ha validità sino al 30 giugno 2020 ed è rinnovabile.
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Fonte: Regione Toscana