FIRENZE – La Regione fissa agenda e obiettivi per i prossimi mesi. Sta tutto nel “Piano della qualità della prestazione organizzativa”, documento che aggiorna di anno in anno, con una proiezione triennale, priorità e strategie su cui poi dirigenti e dipendenti saranno chiamati ad impegnarsi e saranno anche valutati.
Il piano è un po’ una guida che la ‘macchina’ si dà , con compiti per tutto l’anno. Da quel piano, approvato la scorsa settimana dalla giunta, discende l’organizzazione del lavoro giorno dopo giorno di ogni ufficio. Ma non è qualcosa che riguarda solo i lavoratori; l’impatto interessa infatti anche l’esterno, i servizi offerti ai cittadini, le politiche che devono avere una corsia preferenziale oppure anche criticità , da superare.
“Sono le sfide su cui la Regione e i suoi dipendenti saranno impegnati nei prossimi mesi – sottolinea il presidente Enrico Rossi – ma che si traducono anche in politiche per i territori”. Così, tra gli impegni che stanno sopra tutti gli altri c’è, ad esempio, la pronta messa a disposizione dei fondi comunitari da tradurre in bandi per le imprese e aiuti ai lavoratori e allo sviluppo sostenibile: una torta da oltre due miliardi e mezzo di euro e un terreno su cui la Toscana si è sempre fatta apprezzare e che ha visto l’ente, nel 2014, anticipare dal proprio bilancio 80 milioni per non interrompere le misure avviate e poter subito partire con nuovi bandi.
“Certo – annota Rossi – senza la compressione della spesa patita in questi anni e i tagli decisi da Governo e Parlamento, raggiungere questi risultati a volte sarebbe stato più semplice” . Tolta infatti la sanità e gli altri fondi vincolati, dal 2010 a oggi la Toscana è passata da un bilancio regionale di 2,25 miliardi a 1,2, quasi dimezzato. Nel 2016 era di 1,4 miliardi. E oggi ha in capo maggiori funzioni e mille dipendenti in più transitati dalle Province. “Ciononostante – conclude Rossi – il nostro impegno prosegue”.
Nell’agenda c’è la riorganizzazione degli uffici nei territori, dopo il passaggio di consegne di parecchie funzioni fino al 2015 in capo alle Province ed ora tornate alla Regione; c’è il lavoro per uniformare i vari regolamenti, diversi prima da provincia a provincia, o lo smaltimento della pratiche arretrate ereditate. C’è il progetto Giovanisì, con quel cronoprogramma serrato di misure che operano su più fronti ma tutte pensate per aiutare i giovani a rendersi autonomi, dai tirocini al servizio civile. I giovani sono tra le priorità anche in agricoltura, con l’impegno ad aumentare l’imprenditoria giovanile. E poi ancora la crescita della raccolta differenziata, gli interventi per aiutare le imprese toscane ad essere più competitive e a internazionalizzarsi finanziando i progetti delle aziende più dinamiche, la liste di attesa da abbattere in sanità , i lavori per la difesa del suolo e prevenire alluvioni e frane – due fra tutti la cassa di espansione di Figline-Pizziconi, 8 milioni di lavori o la sistemazione della spiaggia di Vada (un altro milione e 300 mila euro) – e poi gli interventi sulla viabilità , tra vecchie strade regionali da rimodernare ed altre da ampliare, ma anche la tranvia fiorentina da completare ed estendere.Â
Fonte: Regione Toscana