Il presidente Bonaccini: “Istituzioni insieme per la soluzione più efficace a favore degli interessi della collettività â€
La realizzazione di un nuovo ospedale per Piacenza. L’area dell’ex Pertite bonificata e restituita al Comune per diventare parco. La presenza militare razionalizzata. Più nuovi fondi per la riqualificazione urbana. Questi i quattro obiettivi del Protocollo d’intesa siglato stamani dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal sottosegretario al ministero della Difesa, Gioacchino Alfano, dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, dal sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, e dal direttore generale dell’Azienda Usl, Luca Baldino. La Regione, in particolare, s’impegna a realizzare il nuovo ospedale in un’area militare, che verrà liberata attraverso un’opera di razionalizzazione, attivata dal ministero della Difesa: la maggior parte delle funzioni verranno concentrate all’interno della caserma Artale di via Pavese (ex Piazza d’Armi). In questo modo verranno liberate le caserme Nicolai, Bixio, Lusignani e la Pertite.
Queste due ultime strutture militari saranno bonificate grazie ai fondi stanziati dell’Agenzia del Demanio per circa 800.000 euro, che poi ne trasferirà la proprietà attraverso la procedura di federalismo demaniale, senza richiedere ulteriore esborso di risorse pubbliche, per renderle disponibili alla loro nuova funzione. Nel dettaglio, il progetto condiviso prevede che gli edifici della Caserma Lusignani, individuata come struttura idonea a ospitare il nuovo polo ospedaliero, attraverso gli interventi di ristrutturazione, finanziati con fondi della Regione, possano rispondere a tutte le esigenze, compresi gli spazi da destinare a parcheggi pubblici.
Il Comune potrà inoltre destinare l’area Pertite a verde pubblico, così come previsto dallo strumento urbanistico vigente. L’Azienda Usl di Piacenza, invece, si occuperà di progettare le nuove destinazioni da collocare nell’attuale ospedale di via Campagna. Per quanto riguarda le caserme Nicolai e Bixio, una volta rilasciate saranno riconvertite, attraverso risorse pubbliche e private, e potranno offrire nuove funzioni e servizi per la cittadinanza.
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Fonte: Regione Emilia Romagna