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BOLZANO – Citt di Bolzano – Invito consegna Bandiera della Pace al Sindaco di Bolzano

In occasione della presenza a Bolzano della Presidente nazionale
dell’ Associazione Bandiera della Pace Michela
Cervellati che parteciper ad un incontro pubblico promosso
dal Centro Pace del Comune alla LUB, gioved 9 marzo
alle ore 11.00
nella Sala di Giunta del
municipio sar ufficialmente
consegnata una Bandiera della Pace al
Sindaco del capoluogo Renzo Caramaschi.

I mass media sono invitati all’appuntamento.

IL SOGNO DI NIKOLAJ ROERICH: UNA
UMANIT RICONCILIATA
Le vie della pace
Conoscenza, azione, bellezza

La straordinaria intuizione di un grande artista e maestro
di pace del Novecento e il simbolo “Bandiera della pace” per
connettere i fili delle tre dimensioni costitutive del reale:
l’umana, la divina, la cosmica. Incontro pubblico
all’Universit con la referente nazionale dell’Associazione
Bandiera della Pace. Incontro organizzato da Centro per la pace del
Comune di Bolzano e Istituto psicosintesi – centro di Bolzano.
Gioved 9 marzo ore 18 Aula D1.01 Libera
Universit di Bolzano.
La pace non soltanto una dimensione della vita opposta a
quella della guerra, non sta a indicare solo il silenzio delle armi
distruttive. La pace l’ideale pi alto e pi
nobile che ci possa essere. E’ lo sforzo creativo della specie
umana per alimentare il fuoco della creazione. La pace
armonia delle differenze, dialogo costruttivo,
tensione morale a custodire e coltivare il patrimonio di bellezza
che l’uomo ha costruito nella sua lunga stagione storica e
artistica. La pace la caparbiet di un impegno a
trasformare in polarit creative le pulsioni aggressive
insite in ciascuno di noi.
Da questa consapevolezza nascono il Patto Internazionale elaborato
da Nikolaj Roerich – uno dei grandi uomini della pace e della
nonviolenza che hanno segnato il Novecento – e il simbolo della
Bandiera della Pace da lui stesso dipinto (tre sfere di colore
magenta su sfondo bianco circondate dal cercio della Cultura) per
indicare l’armonia fra le tre dimensioni costitutive del reale:
l’umana, la divina, la cosmica e le tre sfere della Cultura, Arte,
Scienza, Religione.
Gioved 9 marzo l’Associazione Bandiera della Pace
presenter a Bolzano (alle ore 18 nell’aula D1.01
all’Universit), la visione di una pace come armonia delle
differenze e lo far in un incontro pubblico organizzato dal
Centro per la pace e dal Centro di psicosintesi di Bolzano. Michela
Cervellati, presidente dell’Associazione Bandiera della Pace, che
ha sede a Roma e Citt della Pieve in Umbria
racconter la storia dell’impegno profuso da Nikolaj Roerich
per preservare il patrimonio culturale dell’umanit
attraverso le vie della pace: conoscenza, azione e bellezza.
L’Associazione ha fra i suoi obiettivi principali, quelli di
diffondere una cultura della pace come strumento di riconciliazione
attraverso una rete di persone, di gruppi attivi sui territori a
livello mondiale.
A Bolzano l’Associazione presente nel cuore del Centro di
Psicosintesi, che da pi di trent’anni si occupa del
processo di crescita e trasformazione delle persone, fornendo loro
strumenti, affinch possano dare dignit alle proprie
azioni nel mondo
Oltre alla relazione di Michela Cervellati, ci saranno anche delle
riflessioni di Fiorenza Bortolotti della Comunit Etica
Vivente di Citt della Pieve, responsabile di Crookety
House, Museo di Elena Roerich in India, della direttrice
dell’Istituto psicosintesi-centro di Bolzano Annalisa Gemma Gasperi
e del coordinatore del Centro per la pace, Francesco Comina.
Coordiner l’incontro Peter Litturi.

Nikolaj Konstantinovic Roerich stato un archeologo,
antropologo, pittore, disegnatore, costumista, scrittore,
viaggiatore, diplomatico, conferenziere ed esperto di occultismo.
Nato a San Pietroburgo nel 1874 aveva incominciato a dipingere,
iscrivendosi poi alla Accademia di Belle Arti. Nello stesso tempo
conduceva anche gli studi di legge, per volont del padre,
che era avvocato. Nel 1898 ottenne una cattedra nell’Istituto
Imperiale Archeologico; tre anni dopo si spos con Elena
Ivanovna Shaposnikov, nipote del celebre musicista Mussorgskij, che
gli diede due figli.
Ai primi del Novecento, Roerich era gi una figura di spicco
nel mondo culturale della capitale russa, interessandosi a svariate
discipline, tra le quali l’archeologia, la pittura, la scenografia.
Fra le altre cose, disegn le scene e i costumi per
l’impresario teatrale Serghej Dagilev e per il balletto di Igor
Stravinsky La sagra della Primavera.
Membro, dal 1909, dell’Accademia imperiale russa di Belle Arti, nel
1917 fu anche, per un brevissimo periodo, presidente del Comitato
di artisti creato dallo scrittore Maksim Gorki, che si riuniva
nello storico Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo (ribattezzata nel
1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Pietrogrado, per
ragioni di germanofobia).
Dopo la Rivoluzione di Ottobre, Roerich dapprima trasfer la
sua famiglia in Finlandia; poi, nel 1920, decise di accettare
l’invito del direttore dell’Istituto d’Arte di Chicago ed
emigr negli Stati Uniti, che divennero la sua seconda
patria.
Nel 1923 alcuni suoi ammiratori fondarono il Roerich Museum, che si
arricch di un gran numero di opere dell’artista; mentre
egli partiva, insieme alla moglie, per una lunga spedizione
esplorativa nelle regioni pi interne e meno conosciute
dell’Asia Centrale, visitando l’India, il Sikkim, la Siberia, il
Tibet, la Cina e la Mongolia.
Tornato dalla spedizione si stabil nella Valle di Kullu nel
Nord dell’India, dove nel 1928 fond un Centro di ricerca
per gli studi himalaiani, le cui finalit erano
l’approfondimento dell’etnografia e dell’antropologia di quella
regione dell’Asia, sulla base del ricco materiale raccolto sul
campo.
Nel corso del viaggio in Asia Centrale egli non aveva, peraltro,
interrotto la sua attivit artistica; si calcola che in
quegli anni abbia dipinto non meno di 500 tele, su un totale di
circa 7.000 opere realizzate nel corso della sua intera vita. A
queste bisogna aggiungere qualcosa come 1.200 testi letterari di
vario genere: per cui il corpus della produzione complessiva di
questo genio eclettico, sia nell’ambito artistico che in quello
scientifico, veramente enorme e tale da lasciare
sbalorditi.
Roerich si era anche notevolmente impegnato a livello umanitario e
filantropico, tanto che per ben due volte, nel 1929 e nel 1935, il
suo nome era stato fatto quale candidato al Premio Nobel per la
Pace.
In particolare, egli si era adoperato affinch le nazioni
giungessero a un trattato internazionale che si impegnasse, in caso
di guerra, al rispetto dei musei, delle biblioteche, delle
cattedrali e delle universit, le quali avrebbero dovuto
godere di una immunit simile a quella accordata alle
strutture sanitarie della Croce Rossa. La cosa giunse a compimento
con la stipulazione, nel 1935, del cosiddetto patto Roerich,
sottoscritto a Washington dai governi degli Stati Uniti e di una
ventina di Paesi latino-americani.