A ‘Casa Merlani’, 30 ragazzi senza genitori in fuga dalle zone di guerra. Gualmini: “Nostro dovere favorire un buon inserimento nelle nostre comunità “
Mustafà , Musa, Aldan, Baila. Sono alcuni dei 30 ragazzi ospiti di “Casa Merlanâ€, la struttura di via Siepelunga, sui colli bolognesi, ristrutturata e allestita dall’Asp di Bologna ad “Hub Accoglienza Minori Emilia-Romagnaâ€. È la prima struttura in Italia ad essere stata creata per la prima accoglienza di ragazzi minorenni che sbarcano sulle nostre coste senza genitori o parenti fuggendo dalle zone di guerra. A visitare il centro, questa mattina, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini.
Il progetto del centro ha come capofila il Comune di Bologna ed è finanziato tramite il Fondo Asilo, Migrazione, Integrazione (FAMI). Alla gestione partecipano anche soggetti del terzo settore, tra cui la Cooperativa Camelot (gli altri sono le Cooperative Elios, Csapsa 2, Opengroup, Dolce), che hanno aderito a un avviso pubblico del ministero dell’Interno per la presentazione di progetti “per il miglioramento della capacità del territorio italiano di accogliere minori stranieri non accompagnatiâ€.
L’“Hub Accoglienza Minori Emilia-Romagna†garantisce complessivamente l’accoglienza di 50 ragazzi. A Bologna, oltre ai 30 ospiti di “Casa Merlani, altri 17, sempre di sesso maschile, vivono nella struttura “Il Ponte†e 3 ragazze nella “La Ginestraâ€.
I ragazzi ospitati
Hanno un’età compresa tra i 13 e i 17 anni e provengono da Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Egitto, Eritrea, Etiopia, Liberia, Mali, Marocco, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Togo. Sono arrivati quasi tutti via mare, affrontando viaggi complessi attraverso l’Africa e l’Asia, impiegando anche molti mesi per arrivare in Italia.
L’obiettivo del punto unico regionale è quello di accogliere i ragazzi per un periodo che varia dai 60 ai 90 giorni per poi destinarli verso percorsi di “seconda accoglienzaâ€: all’interno del sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) o presso altre strutture. Durante il periodo di permanenza si procede alla loro identificazione, all’avvio di procedure per un eventuale ricongiungimento familiare e all’assistenza nel percorso giuridico-amministrativo che precede l’audizione con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
Inoltre, in collaborazione con l’Azienda Usl di Bologna i ragazzi vengono sottoposti a tutte le procedure di screening sanitario, generale e specifico per la TBC e alle vaccinazioni ordinarie previste dal nostro sistema sanitario. In seguito agli accertamenti sanitari si è riscontrato che le problematiche più ricorrenti sono quelle odontoiatriche, gastrointestinali e oculistiche.
Per quanto riguarda la loro istruzione ed alfabetizzazione, i minori accolti a Casa Merlani seguono – ogni mattina, dal lunedì al giovedì – un corso di lingua italiana scritta e orale interno alla struttura della durata di due ore e, grazie alla collaborazione con alcune associazioni del territorio, i ragazzi frequentano, nel pomeriggio, ulteriori corsi di lingua, informatica, teatro. Per raggiungere le sedi dei corsi viene loro fornito un abbonamento mensile dell’autobus.
Tra il 20 maggio 2015, data di avvio dell’Hub per minori, al 31 dicembre 2016, sono stati accolti complessivamente 271 minori stranieri non accompagnati, 258 dei quali ragazzi e 13 ragazze.
Fonte: Regione Emilia Romagna