Via libera della Seconda Commissione, con i voti favorevoli dei commissari della maggioranza (Brega, Leonelli, Smacchi-Pd, Rometti-Socialisti), l’astensione di Ricci (Rp), i voti contrari Fiorini (Ln) e Liberati (M5S) al disegno di legge della Giunta regionale che modifica il Testo unico in materia di agricoltura (legge regionale ’12/2015′). Modifiche che riguardano, sostanzialmente, l’affidamento della gestione del Banco della Terra all’Agenzia forestale regionale (Afor) e la soppressione della gratuità e agevolazione dei canoni di locazione e delle concessioni. Appurato che le modifiche disposte nella legge non produrranno alcun impatto di natura finanziaria sul bilancio regionale, è stato approvato un emendamento che prevede la collocazione della cifra derivante dai canoni di locazione o di concessione all’interno del bilancio regionale per il finanziamento della legge di istituzione dell’Afor.
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(Acs) Perugia, 6 marzo 2017 – Con 4 voti favorevoli (Brega, Leonelli, Smacchi-Pd, Rometti-Socialisti), un astenuto (Ricci-Rp) e 2 voti contrari (Fiorini-Ln, Liberati M5S) la Seconda Commissione, presieduta da Eros Brega, ha dato il via libera al disegno di legge della Giunta che modifica il Testo unico in materia di agricoltura (legge regionale ’12/2015′). Modifiche che riguardano sostanzialmente l’affidamento della gestione del Banco della Terra all’Agenzia forestale regionale e la soppressione della gratuità e delle agevolazione precedentemente previsti, misura che mira a garantire l’impiego produttivo dei terreni pubblici assegnati. I relatori in Aula saranno, il presidente della Commissione, Eros Brega per la maggioranza, Emanuele Fiorini (Ln) e Andrea Liberati (M5S) per le opposizioni.
LE MODIFICHE. Per quanto attiene l’articolo del testo relativo alla ‘Norma finanziaria’, sul quale era stato rinviato il voto la scorsa settimana per dar modo ai tecnici dell’assessorato di specificare con certezza l’invarianza finanziaria e cioè che dall’attuazione della legge non derivassero nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, sono stati votati due diversi emendamenti. Appurato che le modifiche disposte nella legge non produrranno alcun impatto di natura finanziaria sul bilancio regionale, non sono risultate convergenti tra gli Uffici della Giunta e quelli dell’Assemblea legislativa le modalità con cui la Regione introiterà i canoni di locazione o di concessione. L’emendamento proposto dai tecnici della Giunta, che prevedeva la loro destinazione al Titolo 3 del bilancio regionale ‘Entrate extratributarie’ (vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni) è stato bocciato. Hanno votato a favore Chiacchieroni e Leonelli (Pd), Rometti (Socialisti) e Ricci (Rp); contrari Brega e Smacchi (Pd), Fiorini (Ln) e Liberati (M5S), dunque, in virtù del regolamento secondo cui il voto del presidente in caso di parità vale doppio, l’emendamento è stato respinto. Approvato invece quello proposto dai tecnici dell’Assemblea legislativa e fatto proprio dal presidente Brega e su cui hanno votato favorevolmente oltre a Brega, Smacchi, Liberati e Fiorini (4), contrari Rometti e Ricci (Chiacchieroni ha lasciato la riunione e Leonelli non ha partecipato al voto), che prevede la collocazione della cifra derivante dai canoni direttamente all’interno del bilancio regionale per il finanziamento della legge di istituzione dell’Agenzia forestale regionale.
LE DICHIARAZIONI DI VOTO: Claudio RICCI: “Mentre sugli emendamenti proposti in Commissione, essendo essi tecnici, ho votato in maniera positiva, sul voto finale opterò per l’astensione per poi armonizzare il voto in Aula. Giudico tuttavia positivamente la proposta. È particolarmente importante prevedere la produzione di reddito dai beni pubblici, in questo caso dai circa 360 ettari di terreni a disposizione del Banco della Terra. Una situazione che vede, tra l’altro, protagonisti giovani dai 18 a 40 anniâ€. Andrea LIBERATI ha ribadito il suo voto contrario sull’atto a causa del “perdurare della mancanza dei censimenti relativi ai terreni veramente disponibili, situazione che non chiarisce quali investimenti e quanti posti di lavoro si potrebbero attivare. Il Banco della Terra è già inattuato da anni. Rimanendo così le cose la legge rimarrà soltanto sulla carta. Senza considerare poi che le critiche emerse nel corso delle audizioni da parte delle associazioni non sono state recepiteâ€. AS/
Fonte: Regione Umbria