L’intervento grazie alla collaborazione tra pubblico e privati. 89 aziende in regione coinvolte secondo lo stesso modello di partnership
Banda ultraveloce e più servizi telematici per cinque aziende in provincia di Ravenna. Inaugurato oggi, l’intervento di infrastrutturazione in fibra ottica nella zona artigianale di Sant’Alberto (Ra) è stata realizzato grazie ad intesa tra pubblico e privati e secondo un modello di finanziamento che ha coinvolto il Comune, la Regione Emilia-Romagna e Lepida spa e le aziende stesse (Se.Fa srl, Hera spa – stazione ecologica di Sant’Alberto, Gardelli srl, Le Romagnole società cooperativa agricola e Granfrutta Zani società cooperativa agricola).
Il modello di finanziamento pubblico privato che ha reso possibile la realizzazione dell’intervento è definito dalla legge regionale 14 del 2014 ed è stato attuato attraverso una convenzione tra i soggetti coinvolti. Il Comune, una volta verificata l’assenza di offerte da parte del mercato di servizi in banda ultra larga, si è fatto carico di realizzare una dorsale dal punto più vicino della rete Lepida all’area produttiva con risorse proprie, sostenendo spese per 43.779 euro; le cinque aziende hanno finanziato i costi di fornitura e posa del cavo in fibra ottica, fornendo un contributo una tantum di complessivi 12.000 euro più Iva; la Regione, tramite Lepida spa, ha provveduto alla progettazione e alla direzione lavori e si farà carico della manutenzione. La rete è di proprietà del Comune, ma a tutti i soggetti contribuenti è stato dato un diritto di uso quindicennale, rinnovabile.
“Stiamo lavorando per mettere a disposizione di tutte le imprese le tecnologie per gestire i processi produttivi e gestionali, dando loro maggiore banda larga, uguale possibilità di accesso e servizi affidabili per essere sempre più competitiveâ€, ha sottolineato l’assessore regionale alle Infrastrutture materiali e immateriali, Raffaele Donini, nel corso dell’inaugurazione cui ha preso parte insieme al direttore generale di Lepida Spa, Gianluca Mazzini, al sindaco Michele de Pascale, agli assessori allo Sviluppo economico e Ravenna digitale e al Decentramento, Massimo Cameliani e Gianandrea Baroncini, al presidente del Consiglio territoriale di Sant’Alberto, Massimiliano Venturi, e ai rappresentanti delle aziende.
“Sono finora oltre 100 le aziende- ha ricordato Donini- dove in questo momento stiamo portando infrastrutture a banda ultraveloce applicando il nostro modello di partnership pubblico-privato che rende possibile la diffusione e lo sviluppo delle migliori tecnologie anche nelle zone di insediamento produttivo in divario digitaleâ€.Â
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Il modello per la banda ultralarga nelle aree produttive
La Regione ha messo a punto un modello per lo sviluppo della connettività nelle aree produttive (definito con la legge regionale sull’attrattività , l.r. 14/2014) che ha finora reso disponibile la banda ultraveloce in 21 aree produttive per 89 aziende e sono in realizzazione interventi in altre 12 zone produttive per 46 aziende.
Gli interventi riguardano in particolare le aree in digital divide per il quale è previsto un impegno specifico da parte della pubblica amministrazione, secondo un modello che identifica in Lepida spa il soggetto che rende disponibili le attività tecniche finalizzate alla realizzazione delle infrastrutture.
Con questa iniziativa a novembre 2016 Lepida spa si è aggiudicata il premio European Broadband Awards 2016 per la categoria “Riduzione dei costi e coinvestimenti”.
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La situazione attuale
Nel dettaglio, sono attive le convenzioni tra Lepida, Comune e imprese per la banda ultralarga e sono aperte le manifestazioni di interesse rivolte alle aziende di telecomunicazione in questi Comuni:
- Ravenna (16 aziende coinvolte)
- Frazione di Sant’Alberto – 5
- Comune di Casola Valsenio – 2
- Comune di Riolo Terme – 9
- Comune di Modigliana – 18
- Comune di Tredozio – 2
- Comune di Albinea- 9
- Comune di Quattro Castella – 11
- Comune di S. Pietro in Casale – 1
- Comune di Calderara di Reno – Area produttiva di Bargellino – 17
- Comune di Felino – 5
- Comune di Borgo Val di Taro – 1
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Fonte: Regione Emilia Romagna