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(Acs) Perugia, 8 marzo 2017 – La Prima Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, ha ascoltato in audizione i vertici delle Aziende sanitarie regionali per parlare dei Piani triennali del patrimonio 2016–2018 da loro adottati. Per la Usl Umbria 1 erano presenti il direttore generale, Andrea Casciari, e il dirigente del patrimonio, Stefano Bernicchi. Per la Usl Umbria 2 sono intervenuti il direttore generale Imolo Fiaschini, il dirigente amministrativo, Enrico Martelli, e la dirigente del patrimonio Maria Luisa Morina.
Nell’introdurre i lavori il presidente Smacchi ha spiegato che “la Prima Commissione sta cercando di capire come sono stati strutturati i piani triennali delle Asl umbre. Per questo lunedì prossimo ascolteremo in audizione il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, Maurizio Dal Maso, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca. Subito dopo, prima di presentare i piani triennali all’Aula, ci confronteremo con l’assessore Luca Barberiniâ€.
Nel corso dell’audizione i vertici dell’Usl Umbria 1 hanno spiegato che il “Piano triennale 2016-2018 è il primo piano unico completo, veramente figlio dell’unione tra le ex Asl 1 e ex Asl 2, con un patrimonio che si sviluppa su 38 comuni. Mettere insieme il patrimonio non è stato semplice, visto che è stimato intorno ai 190mln di euro. La Usl 1 ha attualmente circa 18 punti di erogazione di servizi sanitari. Ogni nostra attività di compravendita è autorizzata dalla Regione. Abbiamo in essere una serie di piani di valorizzazione: i principali a Gubbio e a Gualdo Tadino. A breve ci saranno bandi a evidenza pubblica per la vendita di parecchi terreni, sopratutto nel territorio di Gubbio. Nonostante la crisi del mercato immobiliare qualcosa si è mosso: abbiamo venduto circa 900mila euro di terreni, di cui 300mila solo nel 2016. A Monteluce c’è un contratto preliminare per l’acquisto, per circa 4milioni di euro, di uno stabile per la casa della salute di Perugia. Di rilevante, poi, c’è l’acquisto di Bastia Umbra per circa 3milioni di euro di una struttura che ora abbiamo in locazioneâ€.
I vertici della Usl 2 hanno sottolineato come “l’attività di risistemazione di tutto il patrimonio va avanti da quattro anni, ma il processo di trasferimento dai comuni non si è ancora completato. Questo Piano, però, non tiene conto delle problematiche seguite al terremoto dell’ottobre scorso, che ha interessato molte nostre strutture. Per questo è indispensabile una rimodulazione del Piano che tenga conto della situazione post sisma. L’ospedale di Norcia è stato dichiarato inagibile dopo la scossa del 27 ottobre. Da quel momento siamo riusciti a mantenere un punto di primo soccorso e un paio di posti di osservazione breve. In più c’è il 118 e abbiamo rielaborato l’attività specialistica ambulatoriale. La medicina generale ora si trova nei nuovi container della Croce Rossa che ci consente turnazioni normali. Pensiamo che con la ricostruzione dell’ospedale riusciremo a sistemarlo meglio di prima, con una chirurgia ambulatoriale e degenza medica. L’Rsa che è a Cascia verrà spostata nell’ospedale di Norcia. Punteremo molto sulla telemedicina. A Cascia la situazione post terremoto è simile simile. In futuro potenzieremo l’aspetto riabilitativo, ma non possiamo attendere i tempi della ricostruzione senza dare continuità alla riabilitazione, altrimenti rischiamo di perderla. In questo momento a Cascia i medici di medicina generale hanno gli ambulatori agibili. A Spoleto il problema è che la chiesa accanto alla Tac e alla risonanza è stata dichiarata inagibile: il servizio è sospeso da una decina di giorni. Stiamo cercando di gestire le liste attesa con Foligno e con i centri convenzionati. Speriamo di ripristinare il servizio a breve. L’ospedale di Spoleto è interessato ad una risistemazione di tutti gli spazi del pronto soccorso e del servizio trasfusionale. I reparti hanno retto alle scosseâ€. DMB/
Fonte: Regione Umbria