Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Un attimo di distrazione. Una pesante borsa della spesa che non entra nel portabagagli dell’auto. Il tempo di spostarsi verso la portiera, posizionare l’ultima busta sul lato del passeggero e ritornare al carrello. In quei momenti qualcuno ha preso la borsa di Serena Giannini. Il furto si è consumato lo scorso 25 febbraio, intorno alle 18 nel parcheggio del supermercato Esselunga di Porcari. La vittima, però, ora lancia un appello perché dentro quella borsa c’erano, oltre a soldi, occhiali, documenti e cellulari, anche gli ultimi cinque anni della sua vita.
«Ho una patologia, la piastrinopenia autoimmune, molto grave e che provoca problemi nella coagulazione del sangue – spiega Giannini -. All’interno della borsa che mi è stata rubata avevo i documenti, accumulati dal 2012 ad oggi, dell’Asl che riconoscevano questa patologia». Documenti di fondamentale importanza perché, con tanto di ricette del medico curante, la donna poteva prendere tutti i farmaci utili alla sua malattia, solitamente molto costosi, con l’esenzione proprio per il riconoscimento avvenuto dopo un lungo iter della patologia. «Ora dovrei praticamente ripartire quasi da zero con tutte le pratiche, perché erano documenti che avevo ritirato da poco – spiega ancora la vittima del furto -. Alcuni di quei documenti che attestano la mia malattia, poi, devo sempre e comunque portarli dietro perché, in caso di incidente o di un emergenza, i sanitari devono poter sapere della mia patologia». Serena Giannini, dunque, lancia un appello. «Nella borsa, nera di pelle lucida con il marchio Liu Jo e i manici corti, c’erano anche il borsello, nel quale avevo tutti i documenti e anche 300 euro – racconta ancora la donna -. E poi gli occhiali e anche due cellulari. Uno, un modello più recente, risulta spento dal giorno del furto, mentre l’altro, più vecchio ma meno “appetibile” per un ladro, che avevo appena ricaricato quel giorno, squilla ancora. Probabilmente chi ha rubato la borsa nel parcheggio dell’Esselunga di Porcari ha preso soldi e oggetti di valore e poi l’ha gettata via. Per me recuperare quei documenti sarebbe importante, quindi spero che qualcuno che possa aver notato una borsa come la mia possa contattarmi».
Serena
Giannini ha denunciato subito il fatto ai carabinieri di Capannori, la speranza è quella che qualcuno si metta in contatto con lei (ci chiede di pubblicare il suo numero 3334984510) per restituirle almeno una parte del contenuto della sua borsa.
Alessandro Bientinesi
Fonte: Il Tirreno