Compie vent’anni il patto di amicizia che lega la città di Modena al popolo Saharawi e che è stato nuovamente confermato nei giorni scorsi con una cerimonia ufficiale che si è tenuta a El Ayoun, nei campi profughi Saharawi del deserto algerino, ai confini con i territori del Sahara Occidentale. Una delegazione del Comune di Modena guidata dall’assessore Andrea Bosi ha partecipato infatti alla missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna in corso nei campi profughi e che si concluderà sabato 11 marzo. Della missione, che ha lo scopo di consolidare le relazioni con la Repubblica Araba Saharawi Democratica e di verificare lo stato di attuazione dei progetti di cooperazione realizzati negli ultimi anni, fanno parte rappresentanti della Regione, dei Comuni (oltre a Modena anche Parma e Ravenna) e di associazioni di solidarietà con il popolo Saharawi, come la modenese Kabara Lagdaf.
Insieme al patto di amicizia, l’assessore Bosi ha confermato anche l’impegno di ospitalità e di collaborazione con il popolo Saharawi che “da troppo tempo vive in una situazione di stallo dal punto di vista della politica internazionale e che chiede anche a noi di aiutarlo a rompere il muro di silenzio sulla vicenda di un popolo pacifico che rivendica pacificamente il diritto alla propria autodeterminazioneâ€.
La popolazione saharawi convive con problemi gravi come la carenza di acqua (in media dispone di meno della metà dell’acqua necessaria secondo i parametri internazionali), di un’alimentazione adeguata e di un’opportuna assistenza sanitaria.
Come ha sottolineato Bosi, molti dei progetti avviati grazie al contributo delle comunità di Modena e dell’Emilia Romagna, tra i quali il soggiorno di bambine e bambini presso famiglie modenesi e i controlli sanitari ai quali sono sottoposti, vanno appunto nella direzione di alleviare questi problemi e di contribuire concretamente a migliorare le condizioni di vita della popolazione.