PORCARI. Quasi un mese di attesa. E’ quanto si è sentita rispondere una signora di Porcari per il ritiro di un materasso matrimoniale da parte di Ascit. Un servizio non proprio rapido quello che dovrebbe spingere i cittadini a non abbandonare gli ingombranti accanto ai cassonetti. Certo, ci sono i centri raccolta sparsi sul territorio, ma non tutti possono usufruirne.
«Ho chiamato Ascit per il ritiro di un materasso matrimoniale in quanto non ho un mezzo adatto per portarlo direttamente a un’isola ecologica – è la protesta della donna – e mi hanno fissato la data del ritiro per il 4 aprile, quasi un mese. Per fortuna posso appoggiarlo nell’ orto e aspettare, ma se abitavo al terzo piano di un condominio? Non sono un po’ troppo lunghi questi tempi di attesa visto che oltretutto paghiamo tanti soldi per le bollette della spazzatura?».
Il presidente di Ascit Maurizio Gatti, però, parla di un «caso eccezionale, probabilmente dovuto a un picco elevato di richieste con l’arrivo della bella stagione, quando è abitudine fare le pulizie di primavera». La società che gestisce i rifiuti precisa che l’attesa media del servizio («Che ricordiamo è gratuito»), è di circa due settimane. Altri cittadini, commentando sui social la lamentela della signora hanno fatto presente che non sempre i tempi di attesa sono compatibili con le esigenze di chi non ha un giardino o un cortile dove parcheggiare la roba vecchia. Da parte sua Gatti ricorda che esiste anche la possibilità di portare gli ingombranti nei centri di raccolta del territori.
Per prendere l’appuntamento per il ritiro dei rifiuti a domicilio bisogna prenotarsi al numero 800146219 attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 17 per i residenti di Altopascio, Capannori, Porcari, Montecarlo e Pescaglia. Il servizio di ritiro gratuito è previsto per un massimo di 2 metri cubi di volume o tre pezzi (ad esempio un divano piccolo e due poltrone, oppure due materassi matrimoniali, o due lavatrici e un frigorifero medio). Il servizio viene effettuato a filo strada, non su proprietà private per evitare problemi di accessibilità del mezzo.
Il presidente di Ascit smorza poi la polemica anche sui sacchetti
dell’organico scaduti: «Il magazzino si rinnova ogni tre mesi, evidentemente qualche utente ha usato altri sacchetti più recenti e non i primi consegnati, che ora sono scaduti. Sacchetti fragili? Sono fatti con materiali organici come il mais, ma se ne possono usare anche due o tre insieme».
Fonte: Il Tirreno