“Quella dell’area ex Fiat-Belfiore – sottolineano i consiglieri di Firenze Riparte a Sinistra Donella Verdi, Tommaso Grassi e Giacomo Trombi – è una storia infinita che dura da 8 anni, una novella dello stento che parla di disastro ambientale, di fallimenti e di abbandono.
Mentre la voragine si approfondisce, in senso letterale, anche la seconda asta è andata deserta, e l’Assessore Bettarini ha convocato con urgenza il curatore fallimentare: tuttavia niente sappiamo circa il futuro di questo pezzo di città .
Un’area deturpata da un’escavazione profonda 15 metri, che ha interessato la falda e che ha prodotto una ferita insanabile nel cuore della città e ora, con i lavori della tramvia della Linea 2 a poca distanza, rischia di avere ripercussioni finanche sulla sicurezza dell’opera stessa.
L’unica nota positiva è che negli anni è sorta un’area boschiva spontanea, composta da pioppi alti fino a 10 metri, salici, un canneto, nella quale una discreta avifauna ha trovato il suo habitat, e che, per questa ragione, è entrata a far parte della possibile lista dei luoghi del cuore come patrimonio da salvaguardare.
Nelle assemblee dei 100 luoghi, i cittadini e le cittadine avevano chiesto la rielaborazione di quel Piano di Recupero che prevede una destinazione prevalentemente alberghiera con parcheggi e case, e che venisse avviato un processo di consultazione partecipativa e una conferenza allargata tra tutti i soggetti interessati, istituzioni e popolazione del quartiere comprese, per una soluzione che vada incontro al benessere di questa parte di città e privilegi la destinazione a verde pubblico.
L’area è già densamente edificata e attanagliata dal traffico, mentre risulta assolutamente carente di aree verdi e servizi a beneficio pubblico che vedano privilegiare il transito dei pedoni e dei ciclisti, nonché sedute a disposizione della cittadinanza.
Nonostante quell’area sia stata sciaguratamente deturpata, è ancora possibile rimediare innanzitutto salvaguardando quell’area boschiva e avifaunistica sviluppatasi spontaneamente: avere quasi nel centro cittadino una zona naturale, con interferenze antropiche ridotte al minimo, indipendentemente dalle cause che hanno portato a questo, è un piccolo, splendido saggio della resilienza propria della natura stessa, che crediamo valga la pena tutelare. Inoltre, un’area verde potrebbe contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e a depurare l’aria in una zona a così alta densità di traffico. Infine, si darebbe ascolto ad una richiesta che la cittadinanza del quartiere ripete da anni.
Adesso – concludono i consiglieri Verdi, Grassi e Trombi – è l’occasione per l’Amministrazione comunale di dimostrare che sa ascoltare la cittadinanza, sa dare una soluzione per il recupero della città , sa tutelare il bene di chi vi abita e, infine, sa prendersi cura anche di una forma naturale di dissenso: un bosco spontaneo cresciuto laddove si voleva costruireâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze