LUCCA – Anche a Lucca nasce il comitato in favore di Matteo Renzi. Una volata sino al 30 aprile, il D-day delle primarie del Pd.
Dopo la tre giorni al Lingotto di Torino, ecco i sostenitori del premier che vengono allo scoperto. Fra loro il senatore Andrea Marcucci, l’assessore regionale Marco Remaschi, i sindaci Alberto Baccini, Luca Menesini e Andrea Bonfanti, i consiglieri regionali Stefano Baccelli e Ilaria Giovannetti, l’onorevole Raffaella Mariani, il segretario territoriale Patrizio Andreuccetti. Manca il sindaco uscente e candidato (Pd) alle prossime amministrative Alessandro Tambellini, assente giustificato: lui decisamente lontano dal pensiero renziano  e assai più vicino a quello del Governatore della Toscana, quell’Enrico Rossi che oggi se n’è andato sbattendo la porta. I renziani doc salutano timidamente il loro candidato, a dicembre schierato per il Sì al referendum ma fuori dalla dalla battaglia per la segreteria oggi.
Â
Â
“Siamo l’unico partito che sa confrontarsi al proprio interno, – ha detto il senatore Marcucci -, che lo fa alla luce del sole, valutando anche proposte alternative all’interno del progetto pd, è normale che 500 mila tesserati a volte ci siano dissapori, va ricordato però ma veniamo dalla 3 giorni al Lingotto, un momento rievocativo che ci ha fatto tornare alle radici del pd. Supportiamo Matteo Renzi alla segreteria e il ministro Martina come vice segretario per permettere la nascita di un progetto di ripresa complessiva del paese, che abbia una base larga di condivisioneâ€.
Nuovo slancio che si compie con la creazione di circuiti, anche a Lucca in vista delle primarie di aprile che, nel 2013, videro un’adesione dell’82% con 14 mila preferenze per Renzi su 17 mila votanti:
“In tempi brevi costituiremo comitati – ancora Marcucci -, per favore il dibattito, a tutto vantaggio della candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del partito, un modo per ripensare, valutando anche gli errori commessi che sono stati fatti, e guardare nuovamente al futuroâ€.
Per Raffaella Mariani è necessario comprendere il lavoro già avviato, specie in ambito ambientale e ripartire da lì, senza più tralasciare organizzazione partito:
“Dopo 3 anni di governo – afferma la deputata e geologa -, sono state avviate importanti riforme delle quali il paese aveva bisogno, ci siamo battuti per la questione dell’ambiente, con una lotta poi capillare alla corruzione, non tutto è stato fatto ma quello che serve è ripartire da un tema unitario, da quel pluralismo che ci ha contraddistinti al lingotto di Veltroni di dieci anni fa.
Dobbiamo tornare ad investire nella forma partito, e non più trascurare i cittadini, il tempo che c’è da qui al 20 aprile lo sfrutteremo per questoâ€.
C’è chi, come Baccelli, sottolinea che, nonostante le divisioni interne, il pd è l’unico partito che adotta regole democratiche:
“Il nostro è un metodo che si poggia sulla democrazia -sostiene – sia per scegliere il segretario che per eleggere la classe dirigente, non come alcuni che con 20 click eleggono il candidato a sindaco (come a Monza, chiaro riferimento ai pentastellati, ndr) o che creano polemiche, doverose, sulla questione dei tesseramenti (stilettata a Fratelli d’Italia, ndr), mentre il centro destra, in tema di primarie produce solo chiacchiere. Al di là della leadership temporanea, il nostro è un progetto durevole, il Pd è nato non per durare un mese, ha già alle spalle 10 anni di esperienza, è un’idea che deve proseguire per dare risposte ai bisogni del paeseâ€.
L’assessore regionale alle politiche agricole Remaschi, è convinto che, nonostante le lacerazioni del Pd, serva più attenzione alle realtà locali:
“La scissione che si è consumata è stata dolorosa – spiega – è stato un percorso difficile, delineato all’ultima assemblea interna a Roma, serve mettere al centro il Pd in ottica più inclusiva, con le sue idee, che sia più vicino alla gente.
Tra un anno si vota e non possiamo spegnere la luce sul governo Gentiloni, serve mettere in campo proposte, per sostenerlo, senza perdere tempoâ€.
Poi l’affondo:
“Il dibattito è stato stucchevole – prosegue Marco Remaschi -, specie di coloro che sono usciti, a noi preme cosa fa il Pd in genere, non ci piace pensare che ci sia gente che usi il partito come un tram e salga e scenda a suo piacimento, solo perchè vuole come segretario Orlando, questa è la nostra casa, una casa comuneâ€.
Ilaria Giovannetti è rimasta invece colpita da come, al Lingotto, si respirasse un’aria nuova, più vicina alle esigenze dei giovani:
“Un nuovo inizio quello varato al Lingotto – dice la consigliera regionale – il lavoro da fare è da tanto, ma ciò che mi dà fiducia è aver visto tanti ragazzi, tante facce nuove, segno di un’apertura non solo agli iscritti, ma anche a coloro che del partito non ne fanno parteâ€.
Menesini ha parlato della portata innovatrice emersa dalla tre giorni di Torino:
“Due i temi nuovi: linguaggio, che mette al centro la comunità , l’essere in cammino, il muoversi insieme, rispetto a quella urgenza e quella velocità non troppo al passo del singolo, assieme al rilancio della questione elettorale, puntando decisi sul Mattarellum, per creare un collegamento tra cittadino ed eletto, e poi , imprescindibile, il tema Europa: dal Lingotto è emerso il bisogno di una Europa fatta di dialogo, di paesi che convivono insieme e dialogano, in maniera anche politica, non solo economica, imprescindibile adesso a fronte del nuovo corso voluto da Trump per gli Stati Unitiâ€.
Il segretario territoriale Patrizio Andreuccetti, riconosce il ruolo di leader dell’ex sindaco di Firenze, in un’Italia in chiave europea:
“Con Renzi il pd è un’unica comunità che sa coinvolgere i propri iscritti, mentre negli altri partiti non si decide, Matteo Renzi è un leader vero, in grado di guidare il paese. Non esiste poi, dal nostro punto di vista, un futuro per i nostri territori se non all’interno degli Stati Uniti d’Europa, l’unico obiettivo per essere competitivi, è puntare su un’Europa con un sistema di welfare solido, in grado di far emergere i diritti collettiviâ€.
Per il sindaco di Borgo a Mozzano importanti, grazie al governo, anche gli investimenti europei a favore del territorio lucchese:
“Una questione concreta portata avanti in questi 3 anni è quella relativa ai finanziamenti dall’Europa messi a disposizione delle scuole, soldi che sono arrivati e che arriveranno, un segno dell’attenzione riservata alle amministrazioni locali da parte del governo, la volontà di portare l’idea uscita dal Lingotto sul quotidianoâ€.
In chiusura, un saluto da parte del gruppo  ai sindaci Pd che appoggiano Renzi, ma che non sono intervenuti:
Baccini da Porcari e Bonfanti da Pescaglia su tutti.
Ed uno all’altro assente giustificato, (nonostante la presenza in sala dell’assessore Raspini), poichè lontano dal pensiero dei renziani e assai più affine a quello del governatore della Toscana Enrico Rossi, ma sostenuto in quanto candidato appoggiato dal Pd, Alessandro Tambellini:
“E’ il nostro candidato, – dice Andeuccetti -, speriamo che da qui possa ricevere la spinta e tutto il sostegno possibileâ€.
Su ciò che farà Rossi, invece, nessuno si sbilancia. Solo qualche auspicio:
“Anche se è fuoriuscito, speriamo che continui ad appoggiare Tambelliniâ€, conclude Marcucci.
Da oggi è inoltre attiva la mail lucchese a sostegno di Matteo Renzi per la corsa a segretario:
luccapermatteorenzi2017@nullgmail.com
Â
Â
Fonte: Lo Schermo