Trieste, 13 marzo – I genitori separati che, a causa del perdurare di una situazione di criticità reddituale o di una collocazione sfavorevole nelle attuali graduatorie, non hanno ancora trovato un’abitazione alternativa potranno rimanere ancora per 18 mesi nell’appartamento ATER in precedenza già loro assegnato, senza rischiare lo sfratto. Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore all’Edilizia Mariagrazia Santoro.
La proroga discende da una decisione del marzo 2013, derivata dal fatto che era stata riscontrata una situazione di “sofferenza residenziale” da parte di diverse persone (in particolare i padri), che in caso di separazione o di scioglimento della convivenza more uxorio, a seguito di determinazione del giudice sono costretti a lasciare l’abitazione familiare in favore dell’ex coniuge o convivente, cui sono stati affidati i figli.
Con quella delibera si era stabilito che ciascuna Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (ATER) potesse riservare alcuni piccoli alloggi (una camera soltanto) a favore di questi genitori rimasti soli, per un massimo di due anni. Dunque ora l’Esecutivo, dopo una prima proroga del 2016, estende l’assegnazione di ulteriori 18 mesi per chi si è già visto scadere quel limite temporale o scadrà nel corso del 2017. Un provvedimento assunto in quanto “le ATER ci hanno segnalato che il disagio di queste persone è spesso ancora presente”, precisa l’assessore Santoro.
“In questi 18 mesi – spiega ancora l’assessore – le ATER provvederanno all’emanazione di nuovi bandi per alloggi di Edilizia sovvenzionata, dando così la possibilità anche a questa tipologia di inquilini di parteciparvi per provare a ottenere l’assegnazione di un alloggio in via permanente e non più solo provvisoria”.
ARC/PPD
Â
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia