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ALTOPASCIO La squadra sceglie di perdere a tavolino per l'ultimo saluto al dirigente


LUCCA. Tra desiderio di rispettare gli impegni calcistici imposti dal calendario e la legittima e comprensibilissima voglia di dare l’ultimo saluto ad un amico che non c’è più. Tanti giocatori – con rispettive squadre – della lucchesia si sono trovati di fronte a questo bivio per la prematura scomparsa di Simone Rocchiccioli, conosciuto quarantenne ex calciatore di diverse squadre della piana di Lucca, dove ha messo in mostra anche una certa abilità come difensore centrale e all’occorrenza libero, e ultimamente dirigente del San Lorenzo (terza categoria girone B).


In precedenza, aveva giocato nel Marginone, San Colombano e Massa Macinaia. Rocchiccioli, stroncato da una grave forma di diabete, non avrebbe mai pensato di essere stato al centro di un vero e proprio caso nel pallone dei dilettanti, dove si creano squadre per amicizie e legami affettivi e si scende in campo per puro divertimento. Tale aspetto ludico emerge ancora di più in terza categoria, dove non esistono retrocessioni ed arrivare sesto o sedicesimo è identica cosa a livello societario.


Il caso che ha fatto molto discutere è stato il decesso di Rocchiccioli e soprattutto l’orario dei suoi funerali, avvenuti sabato 11 marzo alle 15 nella chiesa di Pontetetto, in contemporanea con giorno e orario imposto dal calendario Figc che vedeva in programma il match Castelvecchio di Compito – San Lorenzo. Giunta notizia di orario e data del funerale, subito il San Lorenzo ha tentato in tutti i modi di spostare il match. Così Giuseppe Guidi, team manager verderosso: «Abbiamo contattato il Castelvecchio per giocare in qualsiasi giorno diverso dal sabato del funerale, ma il presidente ci ha comunicato che non avrebbe avuto in settimana diversi giocatori, soprattutto il suo unico portiere nella rosa. Ci era stato proposto di spostare il match sabato alle 16,30, ma l’orario era troppo a ridosso dei funerali a Pontetetto. Logisticamente sarebbe stato difficile essere pronti per quell’ora e non ce la sentivamo di giocare a pochi minuti dalle esequie. Nessuna polemica da parte mia. A calciatori e dirigenti del San Lorenzo interessava il funerale. Pazienza se la Figc ci ha comunicato l’impossibilità nel non poter spostare il match senza accordi con gli avversari e pazienza se poi non c’è stata la possibilità di trovare tali accordi con lo stesso Castelvecchio. Pronti e consapevoli del fatto che nel prossimo comunicato ufficiale perderemo a tavolino la partita con tanto di penalità in classifica: per noi Simone era molto più di un punto in classifica».


QUI CASTELVECCHIO. Per la società compitese, che otterrà con ogni probabilità la vittoria a tavolino, parla il presidente Filippo Marcheschi: «Esprimo le mie più sentite condoglianze al San Lorenzo per la perdita di Simone. La società aveva proposto ai calciatori altre date, ma per motivi di lavoro e personali, difficilmente avremmo raggiunto il numero sufficiente. Avremmo giocato senza portiere e diversi calciatori. Anche la domenica sarebbe stata ardua impresa avere calciatori a disposizione. L’ultima nostra proposta al San Lorenzo era stata quella di spostare il match alle 16.30 grazie al campo illuminato, ma non ci è stato dato l’ok. Ho fatto il possibile, spiegando l’impossibilità di avere i calciatori e il portiere anche con una email al San Lorenzo e alla delegazione di Lucca della Figc. Anche noi del Castelvecchio abbiamo avuto simili esperienze negli anni della prima categoria, quando in campo morì per infarto il nostro storico assistente dell’arbitro”.


I RICORDI. Simone era conosciutissimo nel calcio (la chiesa di Pontetetto era gremita, la folla arrivava fino al piazzale esterno) non solo al San Lorenzo. Al funerale c’erano rappresentanti di altri club e tanti calciatori e dirigenti del Massa Macinaia, dove Simone vinse un campionato di terza ottenendo una promozione in seconda categoria (un altro successo proprio al San Lorenzo). In tema di rinvii e accordi con gli avversari, il direttore sportivo del Massa Macinaia Claudio Bacci è stato più fortunato: «Saputa la data e l’ora del funerale di Simone, ho subito contattato la società dello Sporting Viareggio per chiedere il rinvio e spiegarne i motivi. E’ bastata una telefonata per avere l’ok e trovare nel lunedì successivo la data utile. Siamo grati allo Sporting Viareggio: pur non trattandosi di un nostro tesserato e pur in tempi ristretti, hanno accettato di giocare in notturna in casa loro». Nei social e nei successi dibattiti tra addetti, tutti esprimono rammarico per la prematura scomparsa di Rocchiccioli e a fare le condoglianze ai fratelli Daniele e Walter (anche loro calciatori a vario titolo in lucchesia), c’è chi si limita ad applaudire il San Lorenzo, chi chiede più interventismo alla Figc, chi invoca regolarità

nel campionato (in chiave playoff) e chi auspicava maggiore apertura degli avversari. Ogni addetto ai lavori può aver le proprie ragioni, giusto plaudere calciatori e staff del San Lorenzo e la società dello Sporting Viareggio, che nel miglior modo hanno onorato Simone che non c’è più.

Fonte: Il Tirreno