La nascita del Consorzio è un percorso unico e un esempio di collaborazione.
Udine, 14 marzo – Si è costituito ufficialmente il Consorzio della nuova Pinot Grigio DOC delle Venezie. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli siglando, con i colleghi del Veneto Giuseppe Pan e del Trentino Michele Dallapiccola, l’atto costitutivo a Montecchio Maggiore (Vicenza).
Con la costituzione del Consorzio volontario di tutela Pinot Grigio DOC delle Venezie e del primo Consiglio di Amministrazione (nove membri, tre per ogni Regione con Pietro Biscontin, Dario Ermacora e Roberto Felluga per il Friuli Venezia Giulia) a partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot Grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino non potranno essere più imbottigliate IGT (Indicazione Geografica Tipica) ma potranno essere commercializzate unicamente con la Denominazione di Origine Controllata DOC e la fascetta di Stato per la massima trasparenza e tracciabilità .
Il Nord Est d’Italia è già , di fatto, il più grande produttore mondiale di Pinot Grigio (circa il 50%) e, come specificato più volte, il vino prodotto potrà continuare per libera scelta aziendale ad avvalersi della protezione delle DOC storiche (Collio, Friuli, Grave ecc.) e dell’opportunità della nuova DOC delle Venezie.
“Un anno fa sembrava impossibile arrivare a questo risultato e ottenere, come ci eravamo ripromessi, ancor prima la DOC Friuli e la maggior tutela per la nostra Ribolla Gialla”, ha commentato l’assessore Shaurli, rivolgendo un “grazie a tutti coloro che si sono impegnati e hanno profuso sforzi, in primis alla filiera vitivinicola, ma anche ai funzionari del Ministero e delle Regioni, fino al ministro Maurizio Martina”.
Complessivamente i vigneti della nuova DOC valgono un potenziale produttivo di oltre 24.000 ettari: 13.400 ettari in Veneto, 8.000 in Friuli Venezia Giulia e 3.000 nella provincia di Trento. Il Pinot Grigio è la quarta varietà di uva coltivata in Italia con una crescita negli ultimi cinque anni pari al 144% e il mercato internazionale come principale punto di riferimento.
“Il percorso portato a termine è un’esperienza unica nel suo genere – ha concluso Shaurli – perché trova una sintesi nell’obiettivo comune di innalzare complessivamente qualità e tracciabilità del nostro Pinot Grigio e portare a casa un’opportunità in più per l’intero tessuto economico; mediando ed evitando antagonismi, si è scritta poi una bella pagina di lavoro e collaborazione”.
“Nel settore vitivinicolo, sia per numeri di richieste di nuovi impianti che per crescita dell’export, per l’ennesima volta il Nord Est si conferma ormai punto di riferimento italiano: il Consorzio di tutela sarà la casa dei produttori dove tutti potranno portare le proprie osservazioni e convinzioni, un laboratorio dove sperimentare strategie condivise tra tutti gli attori coinvolti in termini agronomici e produttivi, di sostenibilità ambientale e di promozione”.
ARC/EP/Com
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia