E’ triplice, articolato e ambizioso l’obiettivo individuato dalla per il presentato oggi a Palazzo Ducale nel corso di una conferenza stampa.Da una parte, infatti, si punta a recuperare e rivitalizzare piccoli borghi rurali e collinari; dall’altra ad offrire delle risposte concrete alle esigenze di bisogno abitativo sul territorio per una determinata fascia di popolazione in stato di disagio; inoltre sono previsti interventi di ristrutturazione delle abitazioni improntanti al risparmio energetico, al minor impatto ambientale riducendo i consumi e all’impiego di materiali costruttivi tradizionali e ai fondamenti di bioarchitettura e bioedilizia. Il sottotitolo del progetto – – è esaustivo anche per il motivo ispiratore dell’iniziativa presentata dal presidente della Fondazione Casa Lucca , dal vicepresidente insieme con la direttrice , dal presidente della Provincia , dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e dall’assessore alle politiche abitative del Comune di Lucca “Abitare collaborativo†è, in sostanza, la prosecuzione del precedente progetto nato nel 2010 “Per una rete dell’alloggio sociale in provincia di Lucca†che aveva visto unite la Regione Toscana, la Provincia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Casa permettendo di recuperare, dopo l’acquisizione, un ampio patrimonio immobiliare invenduto o sfitto, poi ristrutturato senza ulteriore consumo di suolo. Il nuovo progetto, come accennato, nel solco del precedente, prevede il recupero di edifici di proprietà pubblica (di enti o di scuole) e privata (enti religiosi) situati in periferie urbane o in aree collinari limitrofe ai centri urbani. E’ prevista la creazione di un insieme di alloggi a canone calmierato con destinazioni d’uso differente, insieme con la presenza di servizi socio-culturali e ricreativi. La finalità , infatti, è anche quella di creare i presupposti per un’integrazione dell’esigenza abitativa, dello sviluppo sociale e del miglioramento della qualità delle vita in quartieri periferici o borghi collinari creando alloggi ad hoc e servizi di comunità .. la Fondazione Casa Lucca che è soggetto promotore insieme con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed ente attuatore. I sono gli altri enti pubblici soci della Fondazione Casa (Comuni, Provincia, Arcidiocesi di Lucca, Inbar, associazioni di categoria, realtà del terzo settore e del privato sociale. Tenuto conto che il progetto ha un raggio di azione provinciale e riguarda, come accennato, i borghi collinari e le periferie, la ristrutturazione degli immobili è mirata anche al superamento della carenza di servizi adeguati, della difficoltà di mobilità delle persone e quant’altro, cercando di interrompere la deriva dell’isolamento o della marginalità . Attraverso la ‘rinascita’ di borghi abbandonati o edifici dismessi, quindi, si vuole combattere il fenomeno del degrado e dell’abbandono anche grazie all’aiuto delle comunità locali.L’idea è di dar vita a forma di che riguardino livelli diversi delle popolazione: la cosiddetta “fascia grigia†popolata da lavoratori precari e famiglie in difficoltà che non riescono a restare nel mercato privato degli affitti, né tantomeno ad acquistare un’abitazione, oppure che non sono compresi nel ristretto ambito dell’edilizia sociale pubblica. Ma anche situazioni di marginalità più accentuata (persone senza dimora, ad esempio) e condizioni di fragilità o a rischio povertà (anziani, padri separati, ecc.), oppure persone che hanno concluso i percorsi di recupero o che si trovano in strutture socio-sanitarie (donne vittime di tratta e di violenze) che spesso si trovano senza un’abitazione da cui ripartire. “– commenta il presidente della Fondazione Casa – “dichiara il presidente della Fondazione CRLucca – “– afferma il presidente della Provincia Gli immobili – per un totale di 28 appartamenti/locali – sono situati a Lucca nell’area collinare di , nella frazione di nel comune di Castelnuovo Garfagnana, a (Capannori) ad (Borgo a Mozzano) e alla (Massarosa), complesso abitativo già di proprietà della Fondazione Casa all’interno del quale è già stato realizzato un progetto di alloggi transitori inaugurati nel novembre del 2015.previsto ammonta ad oltre 2 milioni di euro, per la precisione a derivanti dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (1,6 milioni di euro), dalla quota della Fondazione Casa Lucca (circa 370mila euro) e dal restante cofinanziamento dei soci della Fondazione per circa 237mila euro.. Già individuate le zone e gli edifici da recuperare, alcuni interventi di ristrutturazione sono già iniziati e proseguiranno nei prossimi mesi. In contemporanea sono previsti incontri con le comunità locali. Finite le ristrutturazioni degli immobili si passerà alla fase di allestimento degli arredi e, successivamente, all’inserimento delle famiglie (o delle persone) negli alloggi. Quest’ultima procedura sarà curata dalla Fondazione Casa Lucca in collaborazione con i Comuni interessati attraverso l’assegnazione delle case attraverso un bando. Secondo il programma della Fondazione Casa gli interventi di ristrutturazione e allestimento delle abitazioni dovrebbero concludersi tra il 2017 e il 2018 per poi accogliere le famiglie all’inizio del 2019. del progetto “prevede – sempre con lo stesso sistema –il recupero, la sistemazione e l’apertura alle famiglie in difficoltà di altri appartamenti nei territori dei Comuni che sono soci della Fondazione Casa Lucca.