(Acs) Perugia, 17 marzo 2017 – “Il ‘porettume’ di Terni, così come per decenni riservato alla Conca da parte della matrigna Regione Umbria, ha trovato per lungo tempo fedeli esecutori a tutti i livelli. E’ ora di farla finita: guarda caso, è proprio a Terni che, da 40 anni, si concentrano impianti di incenerimento, con richieste di prosecuzione per l’eternità , quando è noto, non da oggi, che si tratta di attività ad alto impatto, con sole esternalità negative e nemmeno mezzo beneficio per i territori. Ed è sempre a Terni, così problematica dal punto di vista sanitario, che c’è un ospedale non antisismico che, a bilancio, vale appena un sesto, 30 milioni, rispetto ai 170 del Santa Maria della Misericordia: perché?â€: sono considerazioni del capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione, Andrea Liberati, a margine della riunione di commissione di stamani a Terni.
“Nel ringraziare la Commissione regionale per la diretta audio-video di oggi, dal Palazzo della Provincia di Terni perché – afferma Liberati – la Regione non ha nemmeno una sala propria adeguata, dopo aver svenduto tutto in loco, dall’ambiente alle sedi stesse, i più attenti avranno certamente notato i problemi di amplificazione e la rottura di diversi microfoni, le luci fulminate, i condizionatori appesi all’esterno sul travertino ai minimi termini di Palazzo Bazzani, elementi di degrado che, d’altronde, fanno il paio, poco più in là , con la Fontana impacchettata ad infinitum in una piazza dalle condizioni vergognose, senza un minimo di decoro, come il resto del centro storico e della città dimostrano: la qualificazione estetica e funzionale di Terni è purtroppo raccontata dai sacchi di spazzatura che, ovunque, abbondano ai margini delle stradeâ€.
“E’ sempre a Terni – continua – che, da decenni, si insiste soltanto con la monoproduzione, con grandi e ciclici rischi socio-occupazionali, senza che presidenti di Regione, di Provincia e sindaci, siano riusciti a intercettare il futuro nel segno della sostenibilità , laddove proprio a Terni, in continuità con la visione futurista di fine ‘800, si doveva, da un lato, procedere alla doverosa riqualificazione ambientale delle produzioni, ma, dall’altro, anche cogliere e valorizzare il bello dell’esplosione digitale di fine ‘900, con grande e qualificata occupazione, che non c’è. Intanto la situazione generale si sta aggravando, mentre gli orizzonti si fanno foschi. Non è sicuramente troppo tardi per recuperare, specie per una comunità , come quella ternana, talvolta anche troppo adusa a lavorare a capo chino, senza chiedere null’altro in cambio che un giusto salario. Ma, per avviare politiche pubbliche all’insegna di un vero progresso, occorre aprire le menti e i cuori a una nuova stagione, accompagnando nel futuro le nostre migliori e storiche attività industriali, da un lato. Dall’altro, finalmente, chiudendo la stagione degli inceneritori e delle discariche, che a nulla servono in un quadro davvero ispirato alla più virtuosa circolarità economica: la Regione Umbria ha, per parte sua, l’occasione irripetibile per mostrarsi più madre che matrigna. Pretendiamo rispetto – conclude – e se non ci sarà , proseguendo nel porettume e nell’asservimento di sempre, si registreranno nuove azioni di disobbedienza civile, fatti che la presidente Marini e il sindaco Di Girolamo, certo, vorranno evitare, per il bene di tuttiâ€. RED/pg
Fonte: Regione Umbria