Porcari (LUCCA) –
PORCARI. Esuberi alla Snai, vertice in Regione il 29 marzo. Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli, che interviene sulla vertenza che sta entrando nella sua fase più calda a pochi giorni dall’apertura del tavolo delle trattative tra i vertici aziendali e i sindacati prevista per il 21 marzo.
«Mi sono attivato già nei mesi scorsi con una mozione, con cui ho sollecitato l’impegno della Regione, chiedendo di monitorare da vicino ogni evoluzione e di attivarsi con il governo nazionale per una situazione che suscita particolare apprensione», dice Baccelli che riferisce di un tavolo tra sindacati, istituzioni e proprietà convocato dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini.
«Siamo di fronte a un’azienda che, per quanto privata, risulta essere un concessionario pubblico, con concessione governativa – continua Baccelli – un aspetto per cui, a maggior ragione, dovremo pretendere ancor di più quella responsabilità sociale d’impresa che chiede la nostra costituzione. Da parte mia continuerò a seguire ogni passaggio della vicenda, di concerto con l’amministrazione e con tutti i soggetti coinvolti, convinto che sia davvero urgente fare ognuno la nostra parte per una realtà così importante per il territorio».
Sulla stessa linea Leonardo Fornaciari, vice sindaco e assessore al lavoro di Porcari: «Non è in alcun modo accettabile il comportamento tenuto da Snai in tutta questa situazione, e in particolare sulla decisione unilaterale di dare corso al licenziamento di ben 55 dipendenti che operano nella sede di Porcari, in particolare occupazione femminile. Condivido in pieno la dichiarazione del consigliere regionale Baccelli e confermo ancora una volta, con l’appoggio di tutta l’amministrazione comunale e il mio pressante invito a Snai affinché la procedura avviata per i licenziamenti venga immediatamente fermata prima che si arrivi ad una insanabile compromissione
del rapporto fra le istituzioni e l’azienda. Confido quindi che i responsabili di Snai accettino di incontrarci, come ufficialmente richiesto, e nell’ambito di un confronto con tutte le parti interessate si possa addivenire a una soluzione condivisa di questa incresciosa vicenda».
Fonte: Il Tirreno