“Si è svolta a Roma la conferenza internazionale sulla ripubblicizzazione dell’acqua organizzata dalla deputata del M5S, Federica Daga.
I relatori – spiega la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Comune di Firenze Silvia Noferi – hanno portato le loro esperienze e i loro studi a partire dall’europarlamentare Dario Tamburrano, alla vicesindaco di Parigi, al prof. Lobina dell’Università di Greenwich (UK) a molti altri compresi alcuni amministratori 5 Stelle.
In sala presente anche Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista (perennemente perseguitati dai fotografi).
Dalle varie relazioni esce un quadro estremamente chiaro della situazione: le privatizzazioni dei servizi fondamentali, prima fra tutte la gestione dell’acqua, iniziate negli anni Novanta, dovevano essere la soluzioni di tutti i mali ma si sono rivelate un fallimento e moltissime città stanno tornando indietro (Satoko Kishimoto: “821 casi nel mondo di ripubblicizzazione dei servizi fondamentaliâ€).
Anzi, come spiega il prof. Emanuele Lobina: “negli ultimi anni questo processo ha subito una fortissima accelerazione a causa della corruzione, della mancanza di trasparenza, di interessi opportunistici, scarsa qualità , sotto-investimenti, tariffe insostenibili e massimizzazione dei profitti delle gestioni a Partenariato Pubblico Privato (PPP)â€.
Anne Le Strat, ha raccontato del caso Parigi vissuto quando era vice-sindaco e di come la politica che si rende interprete di un’idea forte alla fine riesca a trovare la strada per attuarla. Adesso Parigi insieme a Berlino e Atlanta è una delle tre grandi metropoli (su 400 città ) che è riuscita a tornare ad una gestione pubblica delle risorse idriche. Non è stata una passeggiata e all’inizio l’amministrazione parigina si è scontrata anche con l’ostilità dei sindacati. Alla fine i vantaggi per i lavoratori reinternalizzati sono stati notevoli: dall’aumento dei salari alla perdita della precarizzazione tipica delle aziende appaltatrici.
Pablo Sanchez Centellas, Coordinatore della Campagna Europea Right2Water ha ricordato che la Slovenia quattro mesi fa ha cambiato la Costituzione inserendovi l’acqua come diritto umano fondamentale e auspica che anche gli altri paesi europei possano fare altrettanto.
Il rapporto – prosegue silvia Noferi – che ha suscitato più mormorii in sala sono state le slide di Merian Research e Lillia sull’analisi del rapporto fra Acea spa e Acea ATO 2 (+ 42% di oneri finanziari in 4 anni) e l’ipotesi della sua ripubblicizzazione, come anticipato ieri dal Fatto Quotidiano.
Non sono mancate le critiche, anche pungenti, del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua che attraverso le parole di Paolo Carsetti hanno indicato la direzione da prendere. I 27 milioni di italiani che hanno vinto il referendum per l’acqua pubblica sono ancora lì che attendono una risposta.
Nell’interesse dei cittadini di oggi, utenti e lavoratori, sia delle generazioni future, la gestione dell’acqua – conclude la capogruppo del M5S Silvia Noferi – deve essere improntata ad una logica di tutela mediante investimenti sulle infrastrutture e preservazione delle risorseâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze