Etichettatura obbligatoria e attivazione della clausola di salvaguardia sono le due richieste emerse al tavolo verde del riso che si è riunito il 21 marzo a Torino, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, dei rappresentanti delle associazioni agricole e delle cooperative, del presidente dell’Ente risi, Paolo Carrà .
“E’ evidente che l’etichettatura obbligatoria è l’unico provvedimento strutturale che può dare fiato al comparto, che versa in una profonda crisi, e rilanciare il riso piemontese, sul modello di quanto già avvenuto in altri settori: la carne bovina, l’ortofrutta, il lattiero casearioâ€, ha spiegato l’assessore Giorgio Ferrero. “Solo così si potrà valorizzare il nostro riso e i consumatori avranno finalmente la possibilità di scegliere tra il riso piemontese e gli altri risi presenti sul mercatoâ€.
“E’ chiaro che, fino a quando non sarà possibile distinguere tra il riso piemontese e quello proveniente dall’oriente, sarà difficile arginare la crisi per i nostri produttori. – ha proseguito Ferrero – Una crisi causata dalla concorrenza del prodotto che proviene da paesi dove il costo della manodopera e l’utilizzo di tecniche di coltivazione critiche sul piano ambientale portano un oggettivo vantaggio nel prezzo del prodotto finale. Lo stesso riso che viene anche confezionato da grossi marchi, spesso italiani, senza dichiararne la provenienza. In questo senso l’attivazione della clausola di salvaguardia avrebbe una sua forte utilità . Per questo è necessario inserire tra i settori che possono goderne anche quello agricoloâ€.
Il tavolo ha inoltre deciso di richiedere al ministero per l’agricoltura l’attivazione del tavolo nazionale di filiera sul riso, al fine di condividere e accelerare le procedure sulle due richieste.
Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA