«Una protesta inutile: i circa 200 genitori che manifestano hanno avuto già da tempo le più ampie rassicurazioni di potersi incontrare con me per discutere delle criticità . Saranno ascoltati, così come tutti gli altri ventimila i cui figli frequentano le mense scolastiche». É quanto ha dichiarato, questo pomeriggio in consiglio comunale, la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. «La media dei pasti in bianco è tra il 2 e il 3 %. – ha ricordato la vicesindaca – venerdì 17 marzo era al 3%. Il giorno della protesta, lo scorso 24 marzo, siamo arrivati al 7%, quindi è probabile che siano di protesta il 4% dei pasti in bianco. Non sono però distribuiti in tutte le scuole, ma concentrati in sole 5 istituti su 90, nelle quali c’è stato un picco del 30% o anche superiore. Nelle altre scuole con le percentuali eravamo dunque in media». «I piatti nuovi, quelli che hanno fatto scattare le proteste – ha aggiunto – rappresentano solo il 25% di quelli complessivamente presenti nel menù ed i bambini li consumano, più o meno, una volta al mese. C’è quindi bisogno di un po’ di tempo perché si abituino a mangiarli e a provare sapori sempre nuovi. Senza dimenticare che lo sperimentare sapori diversi è un elemento di qualità , un modo per educare i più piccoli ad una corretta e sana alimentazione». «Sulla misurazione dello scarto – ha proseguito la vicesindaca Giachi – è fuorviante dare i numeri: nemmeno il personale del Comune può fornire percentuali. Possiamo indicare una misurazione qualitativa: sappiamo bene quali sono i piatti avanzati ma si tratta di un dato molto che varia a seconda del refettorio, della scuola e del centro cottura. Un dato che nemmeno il personale addetto misura in percentuali».
«Quanto alle verdure – ha concluso – sono sempre state oggetto di scarto: sia nelle nuove che nelle vecchie ricette. Abbiamo un incidenza dello scarto maggiore nei piatti con verdure perché i bambini le consumano con più difficoltà . Per questo debbono essere educati e invitati all’assaggio più volte di preparazioni diverse. Voglio poi rassicurare le famiglie: nessuno entra a mensa, né il consigliere Stella né altri. Il rispetto dello spazio scolastico è garantito. Solo le commissioni mensa di genitori autorizzate possono entrare nei refettori. Questa protesta è inutile e strumentale. Ascoltiamo medici, nutrizionisti e genitori sull’alimentazione dei bambini, oltre ai bambini stessi, non certo i politici». (fn)
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Fonte: Comune di Firenze