Il Comune di Ortonovo diventa Luni
Con 16 voti favorevoli (i consiglieri del Pd; i consiglieri del Mov5Stelle; Pastorino di Rete a Sinistra; Battistini del Gruppo misto-Libera-Mente Liguria; Costa del Gruppo misto Liguria Popolare; Puggioni e De Paoli della Lega Nord Liguria Salvini), 11 astenuti (i consiglieri di Forza Italia; Bruzzone, Piana, Pucciarelli, Senarega, Viale e Rixi della Lega Nord Liguria Salvini; Lauro e Toti di Giovanni Toti Liguria ) e 1 contrario (Matteo Rosso di FdI-An) è stato approvato il Disegno di legge 122 “Mutamento di denominazione del Comune di Ortonovo in provincia della Spezia.
Il provvedimento modifica la denominazione del Comune di Ortonovo, in provincia della Spezia, in quella di Comune di Luni. Il cambiamento era stato sancito dal referendum popolare fra i residenti che si è svolto nel febbraio scorso e che era stato autorizzato dalla Regione.
Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha annunciato voto favorevole al provvedimento: «Noi rispettiamo il voto popolare per cui votiamo favorevolmente alla ratifica del risultato, ciò nonostante – ha aggiunto – abbiamo grandi perplessità rispetto ad alcuni pericoli che ci sono dietro a questa scelta perché si vuole creare un marchio sul nuovo nome». Salvatore ha sottolineato, inoltre, che è molto più ampio il comprensorio che avrebbe potuto vantare l’utilizzo del nome per diventare meta turistica e punto di attrazione come sito archeologico. Salvatore ha concluso sottolineando che non è stato fatto nulla da parte della giunta uscente del Comune per creare negli anni passati un parco archeologico che rilanciasse anche l’occupazione.
Francesco Battistini (Mov5Stelle) ha dichiarato: «Luni non è un brand commerciale, – ha ribattuto polemicamente alla Salvatore – Oggi qui si tratta di rispettare la volontà dei cittadini espressa in una votazione democratica dettata dalle regole chiare del referendum. Sicuramente il cambio di nome non risolve i problemi del Comune – ha aggiunto – ma oggi qui dobbiamo completare l’iter di una delibera che fu votata all’unanimità ». Battistini ha sottolineato il cambiamento di posizione del Movimento5stelle che nei giorni scorsi si era espresso, anche attraverso i social – ha detto – contro il cambio di nome.
Raffaella Paita (Pd) ha sottolineato: «Questa è una pratica importante, di grande valore per la comunità e riguarda una vicenda complessa. Ci teniamo a dire che siamo arrivati a questo risultato attraverso il pronunciamento della comunità ». Il consigliere ha invitato a non «banalizzare il concetto che oggi andiamo a discutere. Il referendum, infatti potrà avere nei prossimi anni uno sviluppo interessante perché siamo nel cuore dell’identità culturale di una parte della Liguria». Paita ha ringraziato l’amministrazione di Ortonovo per l’impegno che ha assunto in questo percorso.
Angelo Vaccarezza (Forza Italia) ha annunciato l’astensione del suo gruppo. Il consigliere ha spiegato che non intende andare contro la volontà popolare, ma che in materia di referendum occorre introdurre nuove regole. Ad indurlo a questa riflessione – ha puntualizzato – è stata anche la discussione che si è sviluppata in seno alla minoranza, con particolare riferimento all’atteggiamento del Movimento 5 Stelle che- ha detto – di questa pratica è stato uno dei proponenti, per diventare poi “criticante†e alla fine “votanteâ€.
Andrea Melis (Movimento 5 Stelle) in merito all’atteggiamento tenuto dal Movimento 5 Stelle, ha chiarito che anche se il gruppo potrebbe non condividere la decisione assunta attraverso il referendum, questa va comunque ratificata per rispetto verso i cittadini. Si può valutare che per un’area la decisione assunta non sia vincente – ha ribadito – ma occorre prendere atto della volontà espressa dai cittadini.
Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria- Salvini) ha sottolineato la scarsa adesione al referendum (che aveva appena superato il 30% ,ndr) e ha auspicato la necessità di modificare la legge che regola queste consultazioni portando il quorum al 50 % degli aventi diritto al voto. Nel merito Pucciarelli ha annunciato a nome del suo gruppo la libertà di voto.
Andrea Costa (Gruppo Misto Liguria Popolare) ha annunciato il proprio voto favorevole e ha aggiunto: «Si tratta di una presa d’atto del Consiglio regionale rispetto ad un percorso che è stato intrapreso dal Consiglio comunale, il quale – ha sottolineato – rappresenta tutta la comunità ». Secondo il consigliere quindi la presa d’atto dell’Assemblea regionale è un dovere. «Il dibattito di oggi – ha concluso – ha aperto altre riflessioni sul quorum, ma credo che queste discussioni si devono e si possono fare in altri contesti e in altri momenti. Oggi non è questo l’argomento su cui il Consiglio si deve esprimere».
Giovanni Barbagallo (Pd) si è espresso favorevolmente in merito all’esito referendario, evidenziandone l’importanza e ha espresso ammirazione per gli amministratori e per i territori della zona che «hanno avuto la capacità di innovarsi». Ha aggiunto: «Dobbiamo dare un giudizio di merito che è fortemente positivo».
Luca Garibaldi (Pd) ha polemizzato con la posizione assunta da Vaccarezza definendola «poco rispettosa della scelta del Comune di Ortonovo che, seguendo le regole democratiche, decide di cambiare denominazione». Garibaldi ha sottolineato che questo percorso dimostra che «i nostri Comuni stanno attivando percorsi per recuperare la propria identità culturale. Noi sbaglieremmo – ha concluso – nel momento in cui i cittadini si esprimono, ad attivare motivazioni di tipo politico o partitico».
Soppressione del Comitato tecnico per il territorio e proroga della legge sulle slot machine: il dibattito riprende sabato
Questa mattina è iniziato il dibattito sul disegno di legge 127 relativo alla “Soppressione del comitato tecnico regionale per il territorio e disposizioni normative di adeguamentoâ€.
Buona parte della discussione generale ha riguardato un emendamento, depositato dalla giunta, che riguarda la legge numero 17 del 30 aprile 2012 “Disciplina delle sale da giocoâ€. L’emendamento proroga al maggio 2018 l’applicazione della legge stessa mentre nel testo originale la norma dovrebbe entrare in vigore nel maggio prossimo.
Luigi De Vincenzi (Pd), relatore di minoranza, ha prima di tutto annunciato il voto contrario del suo gruppo al disegno di legge che sopprime il Comitato tecnico regionale: «Se gli intenti di semplificazione e accorciamento dei tempi decisionali, unitamente alla riduzione dei costi, sono condivisibili dal Gruppo PD, – ha spiegato – non lo è la soppressione a priori di un organo consultivo». Secondo il consigliere «il Gruppo PD avrebbe sostenuto una proposta mirata a snellire la struttura del Comitato e a renderne le valutazioni più “aderenti†e “funzionali†al territorio, ridimensionando sensibilmente il numero dei componenti, accorciando i tempi decisionali e consentendo il coinvolgimento dei Comuni nella Conferenza di pianificazione come, ad esempio, ha fatto la Toscana, ma non può condividere una iniziativa tesa esclusivamente ad azzerare una preziosa competenza tecnica senza, sostanzialmente, alleggerire alcuna procedura e senza alcuna partecipazione, accentrando le decisioni e depotenziando gli strumenti di discussione».
De Vincenzi, infine, ha lamentato il fatto che è stato presentato l’emendamento al disegno di legge, relativo al gioco d’azzardo: «Questo è un fatto che mi lascia stupito – ha detto - non c’entra nulla con pratica di cui stiamo parlando».
Andrea Melis (Mov5Stelle), relatore di minoranza, ha spiegato che il disegno di legge 127 non è organico né omogeneo. Secondo il consigliere, inoltre, occorreva contestualmente rivedere la legge regionale 56 del 2009, che definisce il regolamento di attuazione delle Conferenze dei servizi perché, in caso di conferenze interregionali, si rischia un’ulteriore disomogeneità . Nel merito dell’emendamento relativo alla legge numero 17 del 30 aprile 2012 “Disciplina delle sale da gioco†Melis ha spiegato: «Ribadiamo che questa proroga non è opportuna e, inoltre, sono scorrette le modalità con cui è stata sottoposta al Consiglio perché è stata consegnata solo lunedì scorso, impedendo un dibattito in commissione, che permettesse di trovare una sintesi che, forse, si doveva trovare già a partire dal 2012». Melis ha, quindi, ricordato  le iniziative assunte a livello nazionale e europeo per contrastare il gioco di azzardo che – ha aggiunto – è riconosciuta come una malattia a tutti gli effetti. Il consigliere ha riportato alcuni dati secondo cui la ludopatia colpisce fino a 25 mila persone in Liguria. Melis, rispetto ai rischi per l’occupazione se le slot machine fossero eliminate dagli esercizi pubblici, ha spiegato che in Liguria ogni anno vengono raccolti attraverso le giocate alle slot 1,88 miliardi che potrebbero essere indirizzati per creare nuova occupazione.
Luca Garibaldi (Pd) è intervenuto in merito all’emendamento relativo alle sale da gioco, chiedendo «formalmente se sia compatibile con il provvedimento in cui è stato inserito in nodo surrettizio». Il consigliere ha quindi ribadito che a suo avviso le leggi no slot vanno applicate e ha puntualizzato che gli esercizi e le sale che devono dismettere le slot vanno accompagnati, sostenuti nel percorso con adeguati strumenti «ma – ha ribadito – la proroga non è lo strumento adatto».
Giovanni Lunardon (Pd) ha criticato le modalità  e i tempi in cui è stato presentato l’emendamento: «Noi credevamo oggi di discutere un provvedimento di natura urbanistica invece, con una forzatura, è stato inserito un emendamento che nulla ha a che fare con il testo e riguarda una legge – ha aggiunto – che era nata per ridurre le slot e contrastare le degenerazioni del gioco d’azzardo». Il consigliere ha ribadito: «E’ stata una forzatura della giunta e della maggioranza e, secondo me, è addirittura contro il regolamento e il presidente del Consiglio si è assunto una grande responsabilità avvallando questa operazione». Lunardon ha dichiarato che la proroga è stata decisa in maniera così repentina solo per motivi elettorali.
Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), non condividendo il sistema della semplice proroga, ha spiegato che la materia del controllo sul gioco d’azzardo deve essere normata e ha, quindi, auspicato che si vari al più presto una legge. Pastorino, inoltre,  ha espresso il timore che, dopo questa proroga, la materia in discussione diventi uno degli argomenti della prossima campagna elettorale per le elezioni amministrative.
Francesco Battistini (Gruppo misto Libera-Mente Liguria) ha dichiarato: «Mi aspettavo su questo tema un dibattito approfondito perché, se c’è il problema economico e occupazionale, esiste  anche un problema socio sanitario». Battistini ha ricordato in aula di avere proposto, insieme al collega Pastorino, una sospensione temporanea delle sanzioni previste dalla legge «sviluppando il tema in commissione. Ritengo dunque – ha concluso – che la giunta si sia mossa calpestando le istituzioni e non per trovare soluzioni ma cercando solo l’applauso,  ma questo non è il modo serio di affrontare il problema».
Il presidente della giunta Giovanni Toti ha replicato: «L’articolato è stato fatto in modo sbagliato e approssimativo e non così approfondito in modo da consentire una sua applicazione territoriale che porti al risultato auspicato da tutti senza per questo penalizzare molte persone». Toti ha ribadito, quindi, che la legge va ritoccata. Il presidente ha assicurato che avrebbe voluto seguire un altro percorso tuttavia «il dibattito che si è dipanato oggi in Consiglio conferma – ha aggiunto - che un altro percorso non sarebbe stato possibile né in commissione e in Consiglio» e ha fatto riferimento alla mancata intesa nella riunione dei capigruppo per proseguire la discussione oggi pomeriggio. Toti ha comunque assicurato: «La proroga ci sarà e ci sarà entro questa settimana perché ci sono troppi lavoratori che hanno già in mano la lettera di licenziamento, troppi esercenti che hanno la saracinesca pronta a chiudere e troppe imprese che hanno bisogno di certezze che noi gli dobbiamo dare in fretta». Toti ha assicurato: «Da domani mattina cominciamo a ragionare su come si possa fare un percorso che affronti il problema delle ludopatie, che esiste e va affrontato, e non ci sto a dire “rimandiamo fra un anno e poi fra un anno sarà tutto ugualeâ€Â». Toti ha assicurato che saranno prese decisioni equilibrate perché una norma che tutela qualcuno non deve però penalizzare qualcun altro. Il presidente ha concluso il proprio intervento annunciando di avere chiesto al presidente del consiglio Francesco Bruzzone di proseguire il Consiglio sabato prossimo proprio per arrivare all’approvazione dell’emendamento perché «ritengo che un mondo che ha una situazione già complicata da gestire tutte le mattine, come il commercio e i venditori di tabacchi, abbia il diritto a sapere domani mattina quale è il suo futuro e quale è il futuro delle sue imprese».
Fonte: Regione Liguria