La Terza Commissione, con voto unanime, ha dato il via libera, con alcune modifiche all’atto, alla proposta di legge dei consiglieri regionali della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini che prevede  modifiche alla legge ’23/2003′ in merito ai criteri per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale. Per accedere ai bandi, saranno necessari  5 anni (nella proposta originaria se ne chiedevano 10)  di residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale. Tra le novità  la possibilità di accedere ai bandi anche per i titolari di proprietà assegnate in sede di separazione giudiziale al coniuge.
(Acs) Perugia, 30 marzo 2017 – La Terza Commissione, presieduta da Attilio Solinas, con voto unanime dei presenti ha dato il via libera, con alcune modifiche, la maggior parte delle quali di carattere tecnico, alla proposta di legge del gruppo consiliare della Lega Nord che prevede  modifiche alla legge ’23/2003′ che prevede ‘Norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale’. I consiglieri proponenti, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini chiedevano 10 anni di residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale per poter accedere ai bandi di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale, ma, accogliendo all’unanimità la proposta dell’assessore Giuseppe Chianella, gli anni necessari per poter partecipare ai bandi saranno invece cinque.
Prevista la possibilità di accedere ai bandi anche per i titolari di proprietà assegnate in sede di separazione giudiziale al coniuge e sulla base della documentata indisponibilità della proprietà . Per quanto attiene infine alla formazione della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi, i Comuni potranno individuare eventuali, ulteriori criteri per determinare i punteggi da attribuire complessivamente, fino ad un massimo di quattro punti, anche tenendo conto della durata del periodo di residenza nel territorio comunale.Â
Tra i requisiti per accedere ai bandi l’assenza di titolarità , da parte dei componenti il nucleo familiare, di beni mobili registrati il cui valore complessivo sia superiore a 10mila euro, ad eccezione di quei beni utilizzati per lo svolgimento della propria attività lavorativa.Â
Sulla previsione dei 5 anni di residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale (attualmente ne sono richiesti 2) per la partecipazione ai bandi, l’assessore Chianella ha ricordato che già il Consiglio regionale, nella prevedente legislatura, si è espresso in tal senso. Sull’assegnazione attuale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, l’assessore ha voluto comunque rimarcare che  dalle ricognizioni disponibili, su base regionale, il 77 per cento vede assegnatari soggetti di nazionalità italiana, mentre il restante 23, in larga parte, è stato assegnato a soggetti extracomunitari ed in minima parte a cittadini europei.Â
L’atto tornerà dunque nuovamente in Aula (l’Assemblea lo aveva trasferito in Commissione lo scorso ottobre per ulteriori approfondimenti) e vedrà come relatore unico lo stesso presidente della Commissione, Attilio Solinas. AS/
Fonte: Regione Umbria