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(Acs) Perugia, 30 marzo 2017 – La Commissione d’Inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossicodipendenze, sicurezza e qualità della vita’, presieduta da Giacomo Leonelli, ha ascoltato in audizione i rappresentanti delle associazioni di categoria. Erano presenti Marta Lucaroni di Coldiretti, Federico Fiorucci di Confcommercio, Carlo Di Somma di Confcooperative e Vilma Palomba di Casartigiani.
Il presidente Leonelli, introducendo i lavori, ha ricordato che questa riunione fa seguito all’audizione avuta con il Procuratore Generale della Repubblica Fausto Cardella (https://goo.gl/8mG0mK), che “ha illustrato il quadro rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema economico umbro. L’Umbria ha sofferto la crisi più di altre regioni ed ha una appetibilità per certe organizzazioni criminali, soprattutto nel mondo degli appalti. Vorremmo che voi ci aiutaste a capire la percezione del problema da parte delle imprese del territorio, del rischio più o meno concreto di infiltrazioni della criminalità organizzata. Anche per avere contezza di quali possano essere i versanti più sensibili della nostra economia. Questo è una lavoro importante che stiamo facendo anche in vista dell’avvio ad aprile dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità â€.
Dall’audizione è emersa la necessità di una maggiore collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni di categoria per “tenere alta la guardia nei confronti delle infiltrazioni della criminalità organizzata, perché in un momento di pesante crisi economica come quello attuale i rischi di penetrazione nella realtà umbra aumentanoâ€.
In particolare il rappresentate di COLDIRETTI ha sottolineato l’istituzione da parte dell’associazione dell’Osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, il cui comitato scientifico è presieduto da Giancarlo Caselli, che ha “l’obiettivo di coniugare e valorizzare la tutela del made in Italy e della cultura della legalità . Questo Osservatorio ha appena presentato il quinto rapporto annuale sulle agromafie in Italia, da cui è emerso che il valore di affari dei crimini agroalimentari è salito nel 2016 a 21,8 miliardi di euro, con un balzo del 30 per cento rispetto al 2015. Perugia e Terni si collocano nella parte bassa della graduatoria: 92esima e 93esima su 106 province. Un dato positivo e confortante ma che non ci fornisce delle indicazioni sul grado di vulnerabilità di questo territorio al problema. Nonostante in Umbria la criminalità organizzata non sia nel nostro settore un fenomeno eccessivamente allarmante, occorre tenere alto il livello di guardia continuando a vigilare sulla possibile penetrazione criminale. Coldiretti ha avviato una collaborazione con le Forze dell’ordine e la magistratura a salvaguardia del comparto agroalimentare, che ha portato nel 2016 a 200mila controlli. Chiediamo alla Commissione di supportare lo sforzo della macchina dei controlli, con un sostegno politico ed istituzionale alla riforma dei reati agroalimentari a tutela dei consumatori e della salute pubblicaâ€.
Per il rappresentante di CONFCOMMERCIO “la criminalità lascia una ferita profonda nella nostra economia. Annualmente Confcommercio organizza l’iniziativa ‘Legalità mi piace’ giornata preceduta da uno fase di studio e ricerca sulla percezione della legalità del territorio da parte delle imprese. I dati parlano di un peggioramento della percezione dei livelli di criminalità e sicurezza. A partire dall’abusivismo commerciale, spesso sottovalutato, che provoca un danno di 26,5 miliardi di euro all’anno solo per il commercio. Nel 2015 nel Centro Italia c’è stato un incremento del numero dei reati dal 18 al 20 per cento. Un danno enorme. Per questo come associazione abbiamo sottoscritto un protocollo con il Ministero dell’interno Securshop, che permette alle Forze dell’Ordine di intervenire in tempo reale. Stiamo cercando da tempo di riproporlo in Umbria senza successo: aiutateci a farlo sottoscrivere al mondo umbro legato alla videoserveglianza. È importante contrastare la criminalità riqualificando aree degradate. I nostri operatori chiedono certezza del diritto e inasprimento delle pene. Serve un maggior presidio del territorio, ma per farlo è necessario avere più personaleâ€.
Il rappresentante di CONFCOOPERATIVE ha ricordato che “il mondo della cooperazione sociale è ferito da questo argomento. Abbiamo chiesto interventi interni, ma serve anche la revisione normativa del sistema delle cooperative, un maggior raccordo con gli osservatori sulla cooperazione. Nel frattempo abbiamo introdotto principi rilevanti, come la rotazione per i revisori e il tetto alle retribuzioni. Però il clima che si sta creando rischia di far buttare il bambino con l’acqua sporca. Serve una regolamentazione precisa per evitare che l’affidamento dell’inserimento dei soggetti svantaggiati sia uno strumento di aiuto tra amici. Abbiamo firmato al Viminale la Carta della buona accoglienza, che ha l’obiettivo di consegnare alle Prefetture una white list delle cooperative sociali al fine di elevare il rating della legalità nell’assegnazione degli appalti. Da un anno e mezzo chiediamo, senza riuscirci, che venga declinato in Umbria. Sarebbe importante per tutelare il nostro lavoro che serve anche per arginare situazioni che vorremmo che non arrivassero in Umbria. Chiediamo di porre attenzione nei bandi di gara alle clausole sociali per l’inserimento reale nel mondo di lavoro dei soggetti svantaggiati: non deve valere solo il parametro economico nei bandi di garaâ€.DMB/
Fonte: Regione Umbria