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MODENA – TARI, “LA SCELTA È MANTENERE E POTENZIARE I SERVIZI”

È destinata all’incremento dei servizi per la raccolta e la gestione dei rifiuti e per il decoro della città la maggior parte dell’aumento della Tari previsto per il 2017 dal Piano economico e finanziario elaborato da Atersir e presentato in Consiglio comunale oggi, giovedì 30 marzo, dall’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni.

La maggiorazione della tariffa dell’1,6 per cento rispetto al 2016, pari a un massimo di 5 euro all’anno per l’82 per cento delle famiglie modenesi, deriva in particolare da due elementi riconducibili a decisioni della Regione Emilia Romagna che hanno comportato un aumento dei costi a carico del Comune: l’adeguamento dello scenario del Piano regionale di gestione rifiuti ai dati reali di produzione di rifiuti indifferenziati, che superano le previsioni del 6,4 per cento, che per Modena si traduce in un conguaglio di oltre 362 mila euro; la revisione del regolamento del fondo incentivante (previsto dalla legge regionale 16/2015) che mette a carico del Comune di Modena una quota di 168.231 euro da detrarre da quella riconosciuta per la gestione rifiuti.

“Preso atto dei valori del Pef di Atersir – ha spiegato Guerzoni – il Comune di Modena ha scelto di continuare comunque a investire sull’incremento di servizi per la gestione dei rifiuti e il decoro della città: nell’aumento percentuale dell’1,6 per cento sono compresi infatti oltre 370 mila euro di nuovi servizi che equivalgono a circa all’1,2 per cento del valore Pef”.

Nell’ambito del Pef, rimangono invariati rispetto al 2016 il costo per la riscossione della Tari (che diminuirà a partire dal 2018), il Fondo crediti di dubbia esigibilità (pari a 2 milioni 780 mila euro), il Fondo terremoto di 78.347 euro e anche il contributo del Miur di 128.527 euro.

La raccolta differenziata a Modena infatti è cresciuta in modo considerevole (con un aumento del 17 per cento dell’organico, del 9,5 di ingombranti, del 3,6 per carta e cartone, del 2,9 per la plastica, e dell’1,9 per il vetro), “a dimostrazione – sottolinea Guerzoni – che i servizi e i progetti avviati funzionano”, ma i rifiuti indifferenziati non sono diminuiti: la quantità prodotta in città è sostanzialmente invariata (l’aumento si ferma infatti allo 0,8 per cento) ma la crescita complessiva, rispetto alle previsioni regionali, è appunto di oltre il 6 per cento, da qui il conguaglio anche a carico del Comune di Modena.

L’assessore ha poi sottolineato che, come lo scorso anno, la creazione del fondo di incentivazione, che ha lo scopo di ridurre i costi di avvio del servizio di raccolta porta a porta e di diminuire il costo del servizio di igiene urbana per i comuni più virtuosi, pesa in modo particolare sui Comuni più grandi, per i quali significa costi maggiori.

In pratica l’aumento si traduce in un aumento della tariffa variabile da 2,68 a 5 euro all’anno per l’82 per cento delle famiglie modenesi. Per la maggior parte delle utenze non domestiche invece l’aumento varia solo da 0,02 a 0,06 centesimi al metro quadro. (esempio: un’attività artigianale di 250 mq avrà un aumento della tariffa di 15 euro all’anno; un ufficio di 150 mq di 9 euro). Le utenze del Mercato Albinelli, a seguito dell’accordo complessivo sottoscritto con il Comune nel 2015 non avranno alcun aumento (negli ultimi tre anni, tra riduzioni e non aumenti, il calo aggregato è pari al 18,8 per cento).

Tra i miglioramenti del servizio programmati nel 2017 ci sono il potenziamento della raccolta differenziata, con la continuazione del piano Modena ambiente 2019 sul porta a porta integrale nelle zone artigianali industriali già partita a Nazioni e Torrazzi mentre in aprile parte a Bruciata, in ottobre Emilio Po; investimenti per migliorare e ampliare le aree e i depositi dei centri di raccolta, anche a servizio delle raccolte sul territorio; il potenziamento del servizio di spazzamento di parchi, nuove aree verdi, centro storico e ciclabili; la prosecuzione del progetto di decoro urbano e i progetti con le scuole.

Si vedono inoltre i primi risultati delle nuove modalità di scontistica per i rifiuti consegnati ai Cdr che dal 2016 prevedono incentivi proporzionali al peso dei rifiuti conferiti: sono infatti aumentati i contributi che saranno riconosciuti nella prima rata Tari 2017 (a valere sul 2016) pari a 241.254 euro (tra utenze domestiche e non domestiche) a fronte di 194.489 dell’anno precedente. Sono aumentate del 26,4 per cento le utenze partecipanti, del 43,3 per cento quelle premiate e del 37 per cento i chili di rifiuti conferiti.