Press ESC to close

[ REGIONE TOSCANA ] Nidi d'infanzia, il costo della qualità. Grieco: “Un investimento importante”

FIRENZE – Qualità e costi dei nidi d’infanzia come presupposto di una riflessione per lo sviluppo del sistema di educazione prescolare, anche alla luce dell’imminente approvazione del decreto legislativo in materia, attuativo della legge sulla “buona scuola”.

Questi i temi al centro del convegno nazionale che si è svolto stamani all’istituto degli Innocenti di Firenze, promosso dalla Regione, che ha preso spunto da un lavoro regionale sui costi nei nidi toscani, avviato da anni e che oggi è stato oggetto di un confronto interdisciplinare, grazie alla presenza di importanti economisti, quali Alessandro Petretto, docente emerito dell’Università degli Studi di Firenze, tra i massimi esperti a livello nazionale di spesa pubblica e costi standard, Guglielmo Barone della Banca d’Italia, nonché pedagogisti come Alessandro Mariani dell’Università degli Studi di Firenze e Claudia Giudici di Reggio Children.

Il convegno è stato l’occasione anche e soprattutto per ribadire il connubio indissolubile che deve esistere tra costi e qualità e per riflettere e valorizzare le buone pratiche utili a costruire un sistema dei servizi educativi fino a tre anni

 

“Abbiamo parlato di costi standard ma anche di qualità e costruzione di sistemi integrati – sottolinea l’assessore all’istruzione della Toscana, Cristina Grieco -. Abbiamo anche discusso delle prospettive di implementazione del sistema 0-6 anni, che è una delle novità di maggior peso della legge sulla buona scuola. Si sancisce così il diritto all’educazione fin dalla nascita”.

“In Toscana già ci sono buone pratiche – aggiunge – vogliamo naturalmente valorizzarle, come continueremo ad investire convinti, economicamente e culturalmente, che l’educazione dei bambini sia un valore fondante delle nostre politiche, nonché volano fondamentale dello sviluppo socio economico del nostro Paese. Oggi la Regione Toscana spende oltre 15 milioni l’anno sul sistema di educazione da zero a sei anni ed ogni euro speso ne vale alla fine cinque, per l’effetto leva che ha sul Pil, sul contrasto preventivo della dispersione scolastica, ma anche nel sostenere l’occupazione, aiutando le famiglie a conciliare tempi di vita e di lavoro”.

“Insomma – conclude l’assessore – è stata una bella occasione di riflessione e confronto, su un tema di grande attualità“.

La Toscana, che ha il ruolo di coordinamento in materia di istruzione in Conferenza delle Regioni, ha in questa veste potuto fornire un rilevante contribuito alla stesura del decreto attuativo sulla buona scuola, in rampa di lancio.

 

L’iniziativa di oggi è stata anche occasione di dibattito con alcuni dei più importanti attori del panorama nazionale dell’educazione prescolare, tra cui il Miur e la senatrice Francesca Puglisi, relatrice della prima proposta di legge sul sistema di educazione da zero a sei anni.

 

 

 

 

 

Fonte: Regione Toscana