Questo l’intervento del capogruppo del Movimento democratici e progressisti Alessio Rossi
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“Giulio Regeni era un ragazzo di 28 anni che si trovava in Egitto per conseguire un dottorato di ricerca, dedicandosi ai sindacati indipendenti egiziani.
La scomparsa di Giulio il 25 gennaio, il ritrovamento del corpo senza vita qualche giorno dopo, hanno segnato tutto il Paese. Il corpo nudo mostrava segni di tortura, abrasioni e contusioni. A questo dramma si è aggiunta la mancata verità per l’uccisione di Giulio. Una verità che ad oggi non è ancora arrivata, nonostante l’impegno diplomatico, a causa della reticenza del governo egiziano.
Per questo, giustamente, sui palazzi pubblici di tutta Italia è esposto lo striscione “Verità per Giulio Regeniâ€. Una brutta storia senza un finale, senza riposta. Una madre ed un padre stanno ancora aspettando una risposta, per questo riteniamo che sia stato un errore la rimozione dello striscione da Palazzo Vecchio a seguito dell’imposizione del Cerimoniale di Stato in occasione del G7 della cultura. Per noi non doveva essere rimosso, ma anzi doveva esserne esposto uno più grande.
Ci sarebbe piaciuto che da Firenze, città del confronto, della cultura e del dialogo partisse un grido forte e deciso di giustizia e verità in un momento così importante come il G7 della cultura, perché il punto più alto della cultura è la cultura civileâ€. (fdr)
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Fonte: Comune di Firenze