LUCCA – Necessità di tutelare, tracciare e rafforzare i prodotti agro-alimentari italiani. Sfruttare la distintività di quelli toscani, considerati simbolo del settore a livello mondiale. Sono i punti sottolineati da Luca Sani, presidente XIII Commissione Agricoltura della Camera, intervenuto oggi a Lucca.
“In questi anni – ha spiegato Sani – Governo e Parlamento sono intervenuti con numerosi provvedimenti per rafforzare il settore. Penso agli interventi per i settori in crisi come il lattiero-caseario, quello olivicolo o quello cerealicolo che hanno potuto godere di risorse aggiuntive rispetto a quelle previste dalla PAC. Ancora, è stato fatto il testo unico del vino, si sta intervenendo sul biologico proprio per caratterizzare le produzioni agricole italiane che hanno bisogno di tutela, tracciabilità e rafforzamento sui mercati”.
“La Toscana – ha aggiunto Sani – è espressione di qualità dal punto di vista agro-alimentare. Una qualità non legata esclusivamente al prodotto, ma a ciò che esso esprime: paesaggio, territorio, cultura, tradizione. E naturalmente alla qualità delle produzioni in sé. La Toscana, sotto questo profilo, è espressione di prodotti a denominazione di origine e ad indicazione geografica. E’ l’emblema dell’agricoltura italiana. Con più Toscana c’è più agricoltura italiana. Nel mondo i prodotti italiani e toscani sono richiesti. Se rafforziamo questa immagine possiamo dare più forza al nostro export che nel settore, ricordiamo, complessivamente tocca i 38 mld di euro, una delle voci più importanti della bilancia commerciale. Ripeto, il valore è la distintività e su questo la Toscana è sulla strada giusta”.
Il recente addio della Gran Bretagna all’Ue e le conseguenze sull’agricoltura italiana e Toscana è l’ultimo punto toccato dal presidente della commissione parlamentare. “E’ ancora difficile dire che peso avrà la Brexit. Mancheranno i contributi diretti britannici al bilancio Ue, ma c’è anche il sistema del rebate che l’Italia non dovrà più pagare, di conseguenza ci sarà questa compensazione tra le due voci. Con un’Europa più ‘piccola’ ne potrà risentire tutto il sistema. Dovremo cercare di caratterizzare ancora di più le potenzialità dell’agricoltura italiana. Talvolta le incomprensioni più grandi – ha concluso Sani – le abbiamo avute proprio con la Gran Bretagna, rispetto ad esempio ad alcune strategie agro-alimentari oppure rispetto all’etichetta a semaforo, voluta da loro, che penalizzava i prodotti italiani. C’è il rammarico per questa uscita però l’Italia saprà avanzare politiche ed azioni che rafforzano la distintività del comparto italiano”.
Fonte: Regione Toscana