di Piera Villata
Le Smart Cities si sono date appuntamento oggi all’Open Incet di via Cigna per discutere di innovazione e crescita inclusiva durante l’evento di Open Innovation Summit 2017.
Sono presenti duecento partecipanti provenienti da 12 Paesi e dieci città , tra le più innovative al mondo, tra le quali figurano Barcellona, Ankara ma anche Washington e Boston.
La scelta di riunirsi proprio a Torino è un riconoscimento alla città simbolo dell’innovazione italiana: la città della Mole ha infatti dato prova di saper sviluppare e mettere in atto una strategia post-industriale per rimanere competitiva sulla scena internazionale.
Si tratta di una iniziativa che per due giorni vedrà susseguirsi un ricco calendario di appuntamenti per raccontare il meglio dell’innovazione urbana internazionale.
Al centro di OIS sono le città e la loro capacità di innovare, prosperare e distribuire i benefici della crescita tra i suoi abitanti. Sono presenti al summit rappresentanti istituzionali, città , broker dell’innovazione, imprese e organizzazioni della società civile per condividere pratiche di successo, modelli, idee.
I lavori hanno preso avvio con una conferenza nel corso della quale esperti internazionali si sono alternati per fornire una panoramica delle condizioni che le città devono metter in campo per sostenere l’innovazione e creare l’humus per la crescita economica.
L’assessora comunale all’Innovazione Paola Pisano, intervenendo alla tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali e internazionali su come generare sviluppo locale integrato sostenibile ha sottolineato: “Torino ha l’obiettivo di mettere i cittadini al centro, in un contesto in cui sia facile vivere e lavorare, prestando attenzione alle idee della popolazione e ai suoi feedback. Immaginiamo una Pubblica Amministrazione trasparente, aperta al dialogo in merito ai progetti e ai processi. Ci stiamo impegnando a cambiare il ruolo del sistema della presentazione delle petizioni al Consiglio Comunale utilizzando strumenti tecnologici attraverso il progetto “e-petitionâ€, una piattaforma che consentirà di presentare petizioni online e di partecipare concretamente al processo decisionale del Comune.â€
“Scommettiamo inoltre sulla sharing economy attraverso i “Living Lab, con progetti pilota all’interno di uno specifico quartiere – ha aggiunto l’assessora Pisano – sostenendo la promozione dell’economia circolare e sostenibile. Abbiamo iniziato a parlare con i responsabili degli incubatori per le imprese per capire come dare più valore alla partecipazione. Stiamo cercando in questo modo di combattere la precarietà del lavoro, per promuovere l’inclusione sociale digitale e nuovi diritti per i lavoratori. Importante sarà la comunicazione e l’interazione con queste attività attraverso piattaforme e gruppi di lavoro che non arrivano unicamente dal Comune ma che trovano un forte supporto dalle università .â€
Fonte: Comune di Torino