FIRENZE – Sono 11 le imprese toscane presenti in una lista di mille aziende europee con i tassi di crescita più veloci. La lista, https://ig.ft.com/ft-1000, denominata FT1000 e compilata del Financial Times insieme alla società di statistica “Statista.com”, elenca le 1000 imprese europee che hanno raggiunto la più alta percentuale di crescita fra il 2012 e il 2015. Il giorno 24 aprile sarà pubblicato un rapporto speciale. Le aziende toscane entrate in graduatoria si collocano in settori merceologici diversi: dai beni industriali alla tecnologia, dai servizi avanzati al Travel & Leisure, dalla sanità alla consulenza manageriale.
“Il fatto che la ricerca commissionata dal Financial Times abbia identificato 11 casi toscani su 1.000 (avendo analizzato e contattato 50.000 imprese europee), significa che l’1% delle imprese che crescono più velocemente in Europa ha sede in Toscana – commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi -. Il dato è lusinghiero tenendo conto anche che ai primi posti figurano capitali politiche o finanziarie come Londra, Parigi, Milano, Berlino, una ulteriore, indiretta dimostrazione della competitività del contesto toscano per quelle realtà che vogliono o possono correre veloci. E anche una sorpresa per la Toscana questa presenza sovradimensionata nel campione delle “fast-growing companies” in proporzione all’incidenza di altri parametri, come il peso del PIL regionale o dei residenti sulla popolazione dei 31 Paesi europei contemplati. Queste imprese sono espressione della capacità imprenditoriale di un territorio e spesso appartengono al mondo dei servizi avanzati o della conoscenza, entrambi presenti in Toscana e non sempre valorizzati a sufficienza”.
“La ricerca – continua Rossi – conferma peraltro precedenti indagini svolte negli ultimi anni da Irpet sull’impatto delle imprese “gazzelle” nel sistema economico regionale. Non a caso, sulla base del peso relativo in termini di crescita occupazionale, export, innovazione, da parte delle imprese più dinamiche, la Regione Toscana ha abbinato a una parte degli strumenti di cofinanziamento dei progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, premialità a favore dei soggetti in grado di garantire i maggiori ritorni territoriali stimolando anche filiere, partnership, fornitori e clienti. Insomma la crescita, per quanto faticosa, può essere anche contagiosa e l’incremento di progetti presentati nei bandi regionali degli ultimi anni dimostra che, pur alzando l’asticella, c’è anche chi accetta la sfida riconoscendo il valore della selettività e della responsabilità sul risultato finale (compresi anche alcuni vincoli occupazionali)”.
La ricerca, condotta dalla società di statistica Statista.com, per conto del Financial Times, si caratterizza poi per una metodologia originale con un mix quali-quantitativo di indicatori che restituiscono una casistica non sempre significativa in termini di settori, fatturato, numero di dipendenti, ma pur sempre indicativa della presenza di soggetti ad alto potenziale di crescita, Toscana inclusa, seppur circoscritta al triennio 2012-15 e con accesso volontario delle imprese partecipanti.
“Indicativo – conclude Rossi – è comunque il segnale da parte del principale quotidiano economico europeo per il fenomeno delle imprese che crescono velocemente, non sempre automaticamente innovative, ma comunque segno di vitalità di un sistema economico in cui anche la velocità è ormai, volenti o nolenti, un valore con cui fare i conti. Perlomeno per non restare troppo indietro”.
78 delle imprese sulla lista hanno base a Londra, e questo rende la capitale britannica il cuore dell’innovazione e del commercio nell’Unione Europea, anche adesso che il Regno Unito si prepara a lasciare il blocco. Parigi è al secondo posto con 45 imprese, seguita da Milano con 34 e da Berlino con 32.
Fonte: Regione Toscana