Una cerimonia che veda collegate a distanza, e in tempo reale – pur nella difficoltà di uno scarto di otto ore del fuso orario – le assemblee consiliari di Torino e di Quetzaltenango è l’obiettivo intorno al quale i funzionari del Settore Cooperazione internazionale e pace del Gabinetto della Sindaca stanno lavorando, in tandem con la municipalità guatemalteca. Sarebbe il giusto coronamento di un patto all’insegna della solidarietà e dell’amiciza che dura da vent’anni, dall’11 ottobre 1997, quando venne firmato il gemellaggio. Un legame fortemente caldeggiato allora da Rigoberta Menchù Tum, cittadina onoraria di Torino e Premio Nobel per la pace nel 1992. E che in occasione della celebrazione sarebbe un onore vedere protagonista, da una parte o dall’altra dell’Oceano Atlantico.   Della necessità di rinforzare lo spirito di reciproca mutualità , tra il capoluogo piemontese e Quetzaltenango ne hanno parlato questa mattina a Palazzo Civico l’ambasciatore italiano a Ciudad del Guatemala, Edoardo Pucci, la sindaca Chiara Appendino e il suo vice, Guido Montanari, nel corso di un colloquio cordiale e operativo. Quetzaltenango è la seconda città del Paese per numero di abitanti, in gran parte di origine maya, a duemila333metri di altitudine. Oggi è amministrata dall’alcade Luis Fernando, eletto da una lista civica. Con quattro università , i musei, il teatro e le scuole di lingue, è considerata la capitale culturale del Guatemala. Ma è anche al centro di un distretto che produce prelibato caffè e bacche di cacao, apprezzati dagli importatori torinesi.
Sono tuttavia molti i problemi, da quelli di una mobilità congestionata a quelli dell’infrastrutturazione dei servizi di base e della tutela dell’ambiente. Torino è impegnata a fornire consulenze nell’ambito della protezione delle risorse idriche. Già quindici anni fa ha impiantato il primo laboratorio pubblico di analisi delle acque del Centroamerica. E presto potrebbe, nelle intenzioni del vicesindaco Guido Montanari, estendere know-how all’ambito della pianificazione urbanistica sostenibile.
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Fonte: Comune di Torino