FIRENZE - Un numero da chiamare, il 1522, e una sensibilità che deve crescere: per aprire gli occhi e denunciare quella “violenza che non si vede ma si sente”. La Regione Toscana rilancia la campagna contro la violenza sulle donne. A partire dal 16 aprile immagini e manifesti tappezzeranno per un mese gli autobus delle linee urbane di tutti i comuni capoluogo della Toscana.
La campagna di comunicazione “La violenza anche se non si vede si sente” è stata lanciata dalla vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni lo scorso 25 novembre 2016, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A gennaio lo slogan e le informazioni della campagna sono state tradotte in otto lingue grazie al contributo dell’Università per stranieri di Siena e della Commissione regionale pari opportunità .
“Visto l’ottimo riscontro della campagna abbiamo pensato di rilanciarla attraverso questa nuova iniziativa – dice la vicepresidente Barni – Nel mese di dicembre i contenuti della campagna sono stati diffusi sui treni regionali, adesso per un mese i cittadini che utilizzano il trasporto pubblico urbano potranno conoscere il numero 1522, uno strumento fondamentale per fornire una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza e per orientarle correttamente verso i servizi sul territorio, con la garanzia dell’anonimato. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i soggetti della società civile che hanno risposto al nostro invito, una lista lunga che continua ad arricchirsi con nuove adesioni”.
Il numero 1522
Il numero gratuito di pubblica utilità antiviolenza e stalking 1522 è stato attivato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ed è collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio.
Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Attraverso le operatrici e gli operatori del 1522, nonché accedendo al link riportato in tutti i materiali della campagna, gli utenti verranno indirizzati verso il servizio di ascolto e di aiuto più vicino a loro.
Aderire alla campagna
I materiali della campagna, scaricabili dal sito della Regione, sono anche disponibili in formato cartaceo presso il settore Tutela dei consumatori e politiche di genere in piazza dell’Unità d’Italia 1 a Firenze.
Tanti sono i soggetti che finora hanno aderito alla campagna, collaborando alla diffusione del messaggio. Ecco l’elenco: Trenitalia – Direzione Regionale Toscana; U.R.TO.FAR. – Unione Regionale Toscana Farmacisti Titolari; Farmacie pubbliche di Confservizi Cispel Toscana; Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana (ARDSU); Caritas; Avis; Rete degli Sportelli Informativi della Toscana; Sistema bibliotecario toscano e rete documentaria delle biblioteche della Regione Toscana; Società della salute della Toscana; Rete degli sportelli automatizzati PuntoSi; Donne Impresa – Federazione Coldiretti Toscana; Associazione Nelson Mandela Forum; associazioni dei consumatori; centri antiviolenza; Tavolo regionale di coordinamento Politiche di Genere; Enti del Servizio Sanitario della Toscana; CNA Comitati impresa donna e Unione CNA Benessere e Sanità ; Confartigianato Imprese Toscana e associazioni provinciali Confartigianato; Arci; Sportello immigrazione – Comune Firenze; UISP solidarietà ; Cisl Toscana; Associazione “Cavolo a Merenda”.
Altri soggetti collaboreranno alla diffusione della campagna nei prossimi mesi: Unipol SAI, centri per l’impiego, Polizia di Stato, FIMMG regionale Toscana – Federazione medici di medicina generale, Toscana Aeroporti e Fratres.
Fonte: Regione Toscana