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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] 112: Panontin e Telesca, Nue ha superato test ed è soluzione avanzata


Palmanova, 18 aprile – “Abbiamo inaugurato il 112 in Friuli Venezia Giulia solo dopo averlo testato”.

E’ quanto ha evidenziato l’assessore regionale alla Protezione civile e ai Servizi informativi Paolo Panontin in occasione del primo bilancio sul Nue (Numero unico europeo per l’emergenza 112), attivato in Friuli Venezia Giulia dalla fine di marzo. Il punto è stato fatto nella sede della Protezione civile regionale di Palmanova con la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.

“Abbiamo scelto di arrivare all’attivazione del 112 con la dovuta cautela, per limare sbavature e criticità“, ha assicurato Panontin, ricordando che il percorso che ha portato al numero unico era iniziato nel 2014. Gli investimenti complessivi per giungere alla realizzazione dell’unificazione nel 112 sono stati pari a 1,3 milioni di euro. Il servizio del numero unico vede impegnate 24 persone, più due che stanno finalizzando il percorso formativo e altre tre che saranno operative a maggio.

Il 112 sostituisce in Friuli Venezia Giulia il 113, il 115 e il 118, numeri che però rimangono attivi per garantire una transizione graduale e senza difficoltà o equivoci per i cittadini che debbano rivolgersi al pronto soccorso, alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco o alla Protezione civile. Tra le caratteristiche innovative del numero unico, spiccano la localizzazione della chiamata e la traduzione multilingue.

L’assessore alla Salute e Integrazione socio-sanitaria Maria Sandra Telesca ha ricostruito le fasi che hanno portato il Friuli Venezia Giulia a unificare i numeri delle emergenze nel 112 – con la parallela attivazione di un'”app” scaricabile gratuitamente (con un solo clic si attiva il soccorso e si fornisce la localizzazione esatta del chiamante). “Eravamo partiti con due percorsi paralleli – avere un unico 118 regionale e, allo stesso tempo, il 112 per la Protezione civile regionale – e pensavamo che i due percorsi potessero presentare delle criticità. Invece quando ci siamo recati a Milano a vedere come funziona il Nue – ha detto Telesca -, abbiamo capito che eravamo di fronte a una grande opportunità, perché il 112 non è solo un passaggio telefonico: in quella chiamata s’identifica chi telefona e si localizza la chiamata, in modo da concentrare la conversazione telefonica sull’aspetto sanitario e da creare un filtro che porta ai servizi di emergenza solo chi ne ha bisogno”.

Il sistema dell’emergenza sanitaria in Friuli Venezia Giulia conta su almeno 45 ambulanze e 6 auto mediche, pronte ad attivarsi alla chiamata al 112 (ma anche al 118, in attesa che l’abitudine a formulare il 112 si consolidi tra i cittadini e che la transizione sia completata in tutto il Paese, come ha sottolineato la presidente Serracchiani).

“Questo modello del 112 adottato dalla Regione Friuli Venezia Giulia è sostanzialmente lo stesso della Regione Lombardia ed è estremamente efficace”, ha osservato da parte sua il commissario del Governo del Friuli Venezia Giulia e prefetto di Trieste Annapaola Porzio, che ha ravvisato l’utilità, anche sotto il profilo istituzionale, della “logica del riuso. Il che significa che se qualcuno fa qualcosa di buono, bisogna approfittarne”. Porzio ha sottolineato, infine, la prestazione offerta dal modello 112 introdotto in Lombardia e, con alcuni adattamenti, in Friuli Venezia Giulia, “in quanto non ci sono tempi che vanno persi” nella chiamata di emergenza che cittadino rivolge all’emergenza sanitaria, alle Forze dell’ordine o ai pompieri. ARC/PPH

 

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia