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[REGIONE UMBRIA] FERROVIE: “UNA BOIATA PAZZESCA E UNO SPRECO DI RISORSE PUBBLICHE DI DIMENSIONI COLOSSALI” – LIBERATI (M5S) CRI…

(Acs) Perugia, 18 aprile 2017 – “La stazione ‘MedioEtruria’ è una boiata pazzesca almeno pari alla mitica corazzata Potemkin, oltre che uno spreco di risorse pubbliche di dimensioni colossali”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Andrea Liberati, commenta le ipotesi sui collegamenti ferroviari ad alta velocità “da collocare nel deserto dei Tartari della Val di Chiana”.

Liberati afferma che “anziché indicarci come mai non sia stata utilmente investita una lira sulle ferrovie umbre da almeno 30 anni a questa parte, anziché instradare almeno un ‘Freccia’ sulla tratta Terni-Spoleto-Foligno-Assisi-Perugia-Milano, la Giunta regionale e il Pd, anche oggi, scattano sull’attenti per i toscanissimi Renzi e Boschi, costringendo in futuro gli umbri a macinare decine di chilometri in macchina per raggiungere quest’assurda stazione, da collocare nel deserto dei Tartari della Val di Chiana. Anziché fare sapientemente gli interessi dell’Umbria – aggiunge – compartecipando doverosamente le quote di un collegamento ferroviario veloce e di qualità, cercando di tagliare gli sprechi del (dis)servizio attuale, in Umbria si preferisce lo status quo, accampando motivi talora pretestuosi, talora esilaranti, lasciando fare tutto alla tecnocrazia unitamente ai politici toscani, che faranno solo gli affari propri, come sempre accaduto da Fanfani in poi, relegando l’Umbria alla marginalità”.

Andrea Liberati aggiunge che “anziché mettere in campo i ‘Freccia’, come già fatto da Bolzano (103.000 abitanti), da Mantova (49.000 abitanti), ma anche da Reggio Emilia (163.000), Parma (176.000) e Piacenza (102.000), nonché, pur a bassa velocità, tra Potenza (67.000), Ferrandina (per servire Matera, 60.000) e Metaponto (Comune di Bernalda, 12.000), qui si sostengono amenità come: ‘il Freccia non ci passa’, ‘non c’è il bacino di utenza’. E altre sciocchezze simili”.

Il consigliere di opposizione conclude rilevando che “invece di contestare i prezzi inaccettabili di un contratto di servizio pendolari, dal costo di ben 100mila euro al giorno per (altri) sei anni, senza nemmeno capire cosa stiamo pagando e perché, la Giunta Marini insiste coi segnali di fumo ai capi partito. Se almeno sapessero copiare, farebbero meno danni: agli umbri, purtroppo, non tocca nemmeno quello”. RED/mp

Fonte: Regione Umbria