Trieste, 2 mag – La Regione perverrà “in tempi presumibilmente
brevi a una nuova proposta di delimitazione delle zone
vulnerabili da nitrati di origine agricola, che si baserà su dati
aggiornati”.
Lo ha reso noto l’assessore alle Risorse agricole e forestali
Cristiano Shaurli nell’aula del Consiglio regionale.
Come ha spiegato l’assessore, la Regione Friuli Venezia Giulia ha
continuato negli anni a esaminare le fonti di inquinamento da
nitrati delle falde, in maniera analitica, sia per determinarne
in concreto i fattori sia per rivalutare le zone vulnerabili
(Znv) e ha tenuto conto in particolare dell’esito (2015) di uno
studio Ispra- Regioni – ministero delle Politiche agricole.
La direzione centrale Risorse agricole, forestali e ittiche e la
direzione Ambiente, in collaborazione con Ersa e Arpa, sta
definendo le bozze finali di recepimento del decreto
interministeriale n. 5046 (25-2-2016), con cui verrà modificato
il “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione
agronomica dei fertilizzanti azotati e del programma di azione
nelle zone vulnerabili da nitrati” (decreto presidente della
Regione dell’11-1-2013), in modo da adeguare la normativa
regionale alla normativa statale.
Una delle principali differenze, ha riferito Shaurli, “sarà la
possibilità di rendere più elastica la gestione del periodo di
divieto dello spandimento degli effluenti di allevamento e del
digestato durante il periodo invernale”.
Il periodo di divieto allo spandimento sarà di 90 o 120 giorni in
funzione del tipo di materiale che si intende distribuire e della
copertura vegetale presente sul terreno, in modo da ottimizzare
l’effetto concimante dell’azoto e allo stesso tempo minimizzarne
la perdita per dilavamento con conseguente inquinamento delle
acque sotterranee. A tale scopo, come ha riferito Shaurli, a
partire dal 1° novembre, durante novembre e febbraio-marzo, si
sta valutando di produrre appositi bollettini meteorologici per
segnalare tempestivamente i giorni utili allo spandimento e i
giorni in cui vige il divieto di spandimento. Quando la quota di
90 giorni o 120 giorni sarà raggiunta e quindi sarà soddisfatto
il periodo totale di divieto, l’emanazione dei bollettini cesserà .
“Rispetto alla norma precedente – ha concluso Shaurli -, saranno
eliminati i tempi di attesa necessari all’approvazione delle
deroghe (attualmente è necessaria una specifica deliberazione
della Giunta regionale) così da impiegare al meglio i giorni
utili allo spandimento”.
ARC/PPH/ppd
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia